Il ruggito di partenza della Primiero Dolomiti Marathon risuona come un monito: le parole “tranquillo, è tutta in discesa” sono spesso preludio a salite inaspettate, a sfide che si palesano ben oltre le apparenze.
Ghemon, artista dalla penna acuta, lo sa bene, e condivide questa riflessione in un contesto ben più concreto: la decima edizione di una manifestazione che ha visto incrociarsi oltre duemila atleti provenienti da ogni angolo del globo.
La Primiero Dolomiti Marathon non è semplicemente una gara di corsa, ma un’immersione nel cuore pulsante delle Dolomiti, un tributo alla bellezza selvaggia delle Pale di San Martino.
Il percorso, disegnato con maestria dal comitato organizzatore dell’US Primiero, coincide con un’occasione significativa: il sessantesimo anniversario della stessa associazione, testimone di una passione e un impegno decennali.
I quattro percorsi proposti, dal suggestivo 16K al formale 42K, hanno offerto un palcoscenico unico per l’eccellenza atletica.
Italo Cassol, giovane talento bellunese, ha dominato la maratona principale con una performance che lo ha consacrato, tagliando il traguardo in 2h53’02 e riscrivendo il record della manifestazione.
La sua vittoria non è solo un risultato personale, ma un simbolo dell’emergere di nuove leve capaci di spingere i confini del possibile.
Accanto a lui, Barbara Bani, con la sua terza vittoria a Primiero, dimostra costanza, determinazione e una profonda connessione con questo territorio.
Il successo di Marika Accorsi e Marco Zanni nella categoria 26K, e di Valeria Poltronieri e Gabriele Guerri nel percorso da 16K, arricchisce ulteriormente il mosaico di emozioni e risultati che caratterizzano la Primiero Dolomiti Marathon.
Oltre alla competizione, però, risuona il valore della partecipazione, della condivisione e della celebrazione di uno stile di vita attivo, profondamente legato alla scoperta e al rispetto per l’ambiente montano.
La manifestazione si configura quindi come un ponte tra sport, cultura e territorio, un’esperienza che va ben oltre il semplice gesto atletico, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi la vive.