Trentino attivo: un decennio di crescita dello sport e un profilo socio-demografico a fuocoUn’analisi approfondita del panorama sportivo trentino, condotta dall’Ispat in occasione della Giornata Nazionale dello Sport, rivela un trend positivo e delineano un quadro complesso delle dinamiche che lo influenzano. Nel 2023, quasi la metà della popolazione residente in provincia di Trento (47,8%) ha dichiarato di praticare attività sportiva nel tempo libero, un dato in crescita significativa rispetto al 43,4% registrato dieci anni prima, nel 2013. Questo dato colloca il Trentino in una posizione di spicco, ben al di sopra delle medie regionali del Nord-Est (45,2% nel 2023) e nazionali (36,9% nel 2023), suggerendo una cultura dello sport particolarmente radicata nel territorio.L’evoluzione temporale non è solo quantitativa, ma anche qualitativa. Si osserva una progressiva intensificazione dell’impegno sportivo: la percentuale di individui che dedicano fino a due ore settimanali di attività fisica si è leggermente ridotta (da 36,3% a 35,7%), mentre è aumentata sensibilmente la quota di chi investe tra le due e le quattro ore (da 20,1% a 30,9%), e quella di chi supera le quattro ore a settimana (da 20,8% a 24,8%). Questi dati riflettono un cambiamento verso un approccio più strutturato e regolare all’attività fisica, forse legato a una maggiore consapevolezza dei suoi benefici per la salute e il benessere.L’analisi socio-demografica rivela differenze significative tra i generi. Gli uomini (54,3%) continuano a praticare sport in percentuale maggiore rispetto alle donne (41,3%), tuttavia, quando si considera l’adesione a circoli sportivi e corsi specifici, il divario si assottiglia notevolmente (26,5% per gli uomini contro il 25,2% per le donne), indicando forse una maggiore partecipazione femminile in contesti di sport di gruppo o guidato.L’età gioca un ruolo cruciale: l’adesione allo sport è massiccia tra i giovani (tre quarti dei bambini e ragazzi sotto i 18 anni) e si mantiene elevata tra i giovani adulti (oltre la metà della popolazione tra i 18 e i 44 anni). Con l’avanzare dell’età, si registra un calo progressivo, che culmina in una percentuale relativamente bassa (24,6%) tra gli over 65, sollevando interrogativi sull’importanza di promuovere l’attività fisica in questa fascia d’età, spesso più vulnerabile e bisognosa di supporto.Un elemento cruciale da considerare è il legame tra livello di istruzione e pratica sportiva. La correlazione è evidente: tra coloro che hanno conseguito un titolo di studio superiore al diploma, la percentuale di praticanti sportivi raggiunge il 62,3%, mentre diminuisce progressivamente tra chi possiede un diploma di maturità o una qualifica professionale (48,7%) e, soprattutto, tra chi non ha completato il percorso scolastico (40,6%). Questo dato suggerisce che l’istruzione potrebbe favorire una maggiore consapevolezza dei benefici per la salute derivanti dall’attività fisica, oltre a fornire maggiori opportunità di accesso a strutture e programmi sportivi. Si tratta di un aspetto che merita ulteriori approfondimenti e interventi mirati per ridurre le disuguaglianze nell’accesso allo sport e promuovere uno stile di vita attivo per tutti i cittadini.
Trentino sportivo: crescita, dati e profili socio-demografici
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