L’agricoltura e l’agroalimentare europeo si configurano oggi come pilastri fondamentali di un’identità culturale ed economica che non può essere compromessa da scelte politiche avventate. La recente presa di posizione del presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, non è una semplice reazione, ma l’annuncio di una risposta unitaria e inedita, destinata a scuotere le fondamenta delle future politiche comunitarie. La prospettiva di una mobilitazione senza precedenti nella storia europea testimonia la gravità percepita da un settore che si sente minacciato nella sua essenza.La forza trainante di questo settore non risiede solo nella produzione di cibo, ma nel suo ruolo strategico all’interno del panorama europeo. L’agricoltura del Sud Europa, in particolare, emerge come un asset di inestimabile valore, un tesoro di biodiversità e di tradizione che contribuisce in maniera preponderante alla ricchezza del continente. La concentrazione dell’80% delle denominazioni geografiche protette in quest’area geografica non è casuale; è il risultato di secoli di conoscenza, di cura del territorio e di un legame profondo tra produttori e consumatori.Questa realtà economica, che dà lavoro a oltre sette milioni di persone, rappresenta un tessuto connettivo cruciale per la stabilità sociale e per la coesione territoriale. La salvaguardia di questo patrimonio non può essere relegata a una mera questione di sussistenza alimentare; si tratta di proteggere un modello di sviluppo sostenibile, basato sulla diversità biologica – che il Sud Europa custodisce per quasi la metà del totale europeo – e sulla valorizzazione delle tradizioni locali.La relazione diretta tra agricoltori e consumatori, alimentata dalla trasparenza e dalla tracciabilità dei prodotti, costituisce un elemento distintivo dell’agroalimentare europeo, un valore aggiunto che non può essere ignorato. Promuovere questo legame, rafforzando la fiducia dei cittadini nella qualità e nell’origine dei prodotti, è un investimento nel futuro dell’Europa stessa. Le scelte politiche, pertanto, devono tener conto di questa complessità, riconoscendo l’agricoltura non solo come un settore produttivo, ma come un elemento imprescindibile dell’identità, della cultura e della prosperità del continente. La mobilitazione annunciata è un monito chiaro: il futuro dell’agroalimentare europeo è in gioco.
Agricoltura europea a rischio: Coldiretti annuncia mobilitazione storica
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