Il riconoscimento internazionale dell’Aneesur Rahman Prize 2026, conferito dall’American Physical Society a Stefano Baroni, celebra un percorso di ricerca profondamente radicato nell’innovazione della fisica computazionale dei materiali.
Questo premio non è solo un tributo al suo ingegno, ma anche alla sua capacità di creare strumenti e metodologie che hanno trasformato il modo in cui gli scienziati studiano le proprietà elettroniche e termiche della materia condensata.
La carriera di Baroni, intrecciata con l’evoluzione stessa della fisica computazionale, si è sviluppata in maniera significativa presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), dove è professore dal 1988, e in sinergia con l’Istituto Officina dei Materiali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IOM).
Il suo contributo ha permesso di delineare un patrimonio condiviso dalla comunità scientifica, offrendo soluzioni concrete alle sfide poste dalla modellazione dei materiali.
Baroni ha guidato istituzioni cruciali per l’avanzamento della ricerca.
La direzione del Centre Européen de Calcul Atomique et Moléculaire (CECAM) dal 1994 al 1998 ha consolidato la sua influenza a livello europeo, mentre la fondazione del Centro Nazionale di Simulazione Numerica Democritos (oggi parte dell’IOM-CNR) nel 2002 ha rafforzato le capacità di calcolo in Italia.
Attualmente, come co-leader dello spoke Materials and Molecular Sciences del Icsc – Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing, si impegna a sfruttare le potenzialità del calcolo ad alte prestazioni, big data e quantum computing per accelerare la ricerca di frontiera.
L’iniziativa Materys, startup della SISSA che offre servizi di calcolo in cloud, testimonia la sua visione di rendere potenti risorse computazionali accessibili a un’ampia comunità di ricercatori.
Riflettendo su questo riconoscimento, Baroni sottolinea l’importanza del contributo di colleghi, collaboratori e studenti, riconoscendo che la ricerca è un’impresa collettiva.
Tre momenti chiave emergono nel suo percorso: lo sviluppo, negli anni ’80 con Paolo Giannozzi, di un metodo rivoluzionario per calcolare le proprietà dinamiche e dielettriche dei solidi; l’elaborazione di una nuova teoria della conduzione termica, frutto del lavoro di alcuni suoi brillanti allievi; e infine, la creazione e lo sviluppo di Quantum Espresso, un software diventato uno standard globale per la simulazione quantistica dei materiali.
Roberto Car, figura di spicco nel campo della simulazione quantistica, evidenzia l’approccio innovativo di Baroni nello studio della risposta degli elettroni a piccole deformazioni atomiche.
Più recentemente, il suo contributo alla comprensione del trasporto termico ha portato alla scoperta di una fondamentale legge di invarianza, arricchendo ulteriormente la teoria del campo.
Il suo lavoro ha profondamente influenzato lo sviluppo di nuove metodologie e ampliato le frontiere della fisica computazionale dei materiali.







