venerdì 15 Agosto 2025
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Trieste

*Bel Espoir* a Trieste: un ponte di speranza nel Mediterraneo

La goletta *Bel Espoir*, sentinella itinerante di speranza nel cuore del Mediterraneo, ha ormeggiato al Molo Audace di Trieste, offrendo uno spettacolo di nobile semplicità e profonda simbologia.

Questa imbarcazione, un tre alberi danese risalente al 1944 e recentemente sottoposta a un accurato restauro, incarna un progetto ambizioso e significativo: il dialogo interculturale e religioso come strumento di pace.
L’accoglienza del vescovo Enrico Trevisi sottolinea l’importanza cruciale che la diocesi attribuisce a questa iniziativa, figlia diretta del progetto Med25, promosso dalla diocesi di Marsiglia su ispirazione del Papa Francesco.
*Bel Espoir* non è semplicemente una nave; è un ponte levatoio tra le sponde del Mediterraneo, un laboratorio di incontro tra giovani provenienti da quattordici nazioni diverse, un microcosmo della complessità e della ricchezza del mondo.
A bordo, venti ragazzi e ragazze, studenti, professionisti, operatori, rappresentano un mosaico di culture, fedi e background, uniti dalla comune aspirazione a costruire un futuro di fratellanza e convivenza pacifica.
Il viaggio, iniziato a marzo e destinato a concludersi a ottobre dopo otto mesi di navigazione, si articola in otto tappe significative, ciascuna dedicata a un tema cruciale per il futuro del Mediterraneo.

La tappa triestina, focalizzata sulle migrazioni, si pone come un momento di riflessione e di sensibilizzazione su una delle sfide più urgenti del nostro tempo.
Le migrazioni, spesso presentate come un problema, sono qui viste come un’opportunità per arricchire il tessuto sociale e culturale del Mediterraneo, a patto che siano gestite con umanità e rispetto.
Il progetto Med25, di cui *Bel Espoir* è un’espressione concreta, intende promuovere un nuovo paradigma per il Mediterraneo: un Mare nostrum non di conflitti e divisioni, ma di collaborazione e solidarietà.

Un Mare che sia custode di identità millenarie, ma aperto alle nuove sfide del futuro.
La presenza di giovani provenienti da ogni costa, fede e religione a bordo, con l’obiettivo di coinvolgere complessivamente duecento ragazzi in questo percorso, testimonia l’ambizione di un approccio inclusivo e partecipativo.
Il viaggio di *Bel Espoir* non è un’utopia, ma un atto di speranza e di impegno concreto.

Un invito a superare le barriere culturali e religiose, a costruire ponti di dialogo e di comprensione reciproca, a rendere il Mediterraneo un luogo di pace, di sicurezza e di umanità, un mare degno di essere chiamato “nostro”.
È un richiamo all’azione, un appello a riscoprire i valori di fratellanza e solidarietà che hanno sempre contraddistinto il popolo mediterraneo.

Un messaggio potente, veicolato dalle vele al vento, che risuona come un’eco di speranza in un mondo afflitto da conflitti e divisioni.

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