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giovedì 23 Ottobre 2025

Carsia triestina: Scoperta serra di cannabis nascosta

Nel cuore dell’area carsica di Duino Aurisina, un’operazione mirata delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di un uomo di 45 anni, residente a Trieste, e all’indagine a carico del proprietario di un terreno agricolo.

La vicenda, che si configura come un caso di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, rivela una sofisticata attività illecita abilmente occultata in un contesto ambientale particolarmente suggestivo e complesso.

L’intervento, coordinato dalla Procura della Repubblica di Trieste e condotto dai Carabinieri, è nato da un’attività di polizia giudiziaria preventiva, innescata da anomalie rilevate nei movimenti di persone e mezzi in una zona periferica, caratterizzata da un’isolata morfologia carsica.

L’attenta analisi dei dati preliminari, unita a giorni di osservazione discreta e appostamenti strategici, ha permesso di individuare il punto focale dell’attività sospetta: una dolina, depressione tipica del paesaggio carsico, idealmente adatta a nascondere un’attività illecita per la sua posizione isolata e la difficoltà di accesso.

Il momento culminante dell’operazione ha visto i Carabinieri delle Stazioni di Aurisina e di Trieste Via Hermet sorprendere l’uomo mentre si dedicava alla cura delle piante, un’azione che ne ha confermato il coinvolgimento diretto nell’attività di coltivazione.

La scena, seppur breve, ha offerto un quadro di un’operazione ben strutturata, che si avvaleva delle peculiarità del territorio per eludere i controlli.

Il rinvenimento di sette piante di cannabis indica, di notevoli dimensioni, superiori ai due metri e in pieno ciclo di fioritura, testimonia un’attività di coltivazione meticolosa, con un occhio di riguardo alla massimizzazione della produzione.
L’analisi successiva ha svelato ulteriori dettagli riguardanti l’organizzazione criminale: bilancini di precisione, materiale per il confezionamento, piante in fase di essiccazione, buste e barattoli contenenti infiorescenze già lavorate, tutti elementi che corroborano l’ipotesi di una vera e propria attività di spaccio.

Tutto il materiale sequestrato è stato inviato a laboratori specializzati per analisi chimiche e quantificazione del principio attivo, al fine di stimare la quantità di dosi commerciabili.

Le indagini sono ora focalizzate sull’individuazione di eventuali complici, sulla ricostruzione delle rotte di distribuzione e sulla destinazione finale dello stupefacente.
L’arresto e la conseguente applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria rappresentano un significativo successo nel contrasto alla criminalità organizzata e alla diffusione di sostanze stupefacenti.

L’operazione si inserisce in un più ampio piano di controllo del territorio, predisposto dal Comando provinciale dei Carabinieri di Trieste, volto a garantire la sicurezza pubblica e la salvaguardia dei valori legali, in un contesto territoriale complesso e particolarmente vulnerabile.

Il caso sottolinea come l’ambiente carsico, con la sua morfologia unica, possa essere sfruttato per attività illegali, richiedendo un’attenzione costante e un approccio investigativo sofisticato da parte delle forze dell’ordine.

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