sabato 20 Settembre 2025
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Casa del Mutilato: Pordenone riacquista un pezzo di storia

L’acquisizione da parte del Ministero della Cultura della Casa del Mutilato rappresenta una pietra miliare nel percorso di Pordenone, un atto che l’assessore Alberto Parigi, con un’espressione carica di significato, ha descritto come “una promessa mantenuta”.

La conferenza stampa, a cui hanno preso parte il sindaco Alessandro Basso, il ministro Alessandro Giuli e il sottosegretario Luca Ciriani, ha ufficializzato un’operazione complessa e ambiziosa, un investimento strategico volto a riqualificare un patrimonio architettonico e culturale di pregevole importanza.
La Casa del Mutilato, per decenni celata alla fruizione pubblica, si rivela ora un luogo iconico, un frammento di storia che per il vasto numero di residenti era rimasto inaccessibile.

Questa operazione non si limita a cambiare la proprietà dell’immobile, ma apre la strada a una trasformazione radicale: la creazione del futuro Museo Multilati, un progetto innovativo che ambisce a diventare un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale.

Il museo Multilati, concepito come una struttura multimediale immersiva, non sarà semplicemente un deposito di reperti o un racconto lineare del passato.
L’obiettivo è quello di offrire un’esperienza poliedrica e coinvolgente, capace di intrecciare la storia del XX secolo con le dinamiche economiche, le correnti artistiche e le innovazioni tecnologiche che lo hanno caratterizzato.
Si propone di esplorare il secolo scorso non solo dal punto di vista italiano, ma in una prospettiva globale, offrendo spunti di riflessione sulle trasformazioni sociali, politiche e culturali che hanno plasmato il mondo contemporaneo.

L’acquisizione del Museo Multilati incarna tre obiettivi fondamentali.
In primo luogo, garantisce l’accessibilità a un luogo storicamente inaccessibile, restituendolo alla comunità.
In secondo luogo, innesca un processo di rigenerazione urbana, valorizzando il patrimonio culturale come motore di sviluppo economico e sociale.

Infine, l’operazione proietta Pordenone in una dimensione nazionale, liberandola da una posizione marginale e contribuendo a rafforzare la sua identità culturale.
Si tratta di una visione audace, che punta a riscrivere il futuro della città, trasformandola in un polo attrattivo per turismo, ricerca e innovazione, un luogo dove la storia e la contemporaneità si incontrano e si arricchiscono a vicenda.
L’auspicio è che questa iniziativa contribuisca a costruire un futuro più prospero e culturalmente vivace per Pordenone e per l’intera regione.

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