Un’oasi di cura e dignità: Casa Donk, un faro di speranza per le fragilità a TriesteA Trieste, in via Udine, sorge ora Casa Donk, un centro di prossimità che incarna un impegno profondo verso la comunità più vulnerabile.
Inaugurato con l’obiettivo di colmare un vuoto cruciale nell’accesso ai servizi socio-sanitari, questa nuova realtà rappresenta un punto di riferimento tangibile per coloro che si trovano ai margini del sistema, spesso dimenticati o scoraggiati a chiedere aiuto.
L’associazione Donk Humanitarian Medicine Odv, operante da anni con dedizione nella città, ha concretizzato una visione: offrire assistenza sanitaria gratuita a chi lotta per ottenere un accesso al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), in particolare per i migranti che giungono lungo la complessa rotta balcanica.
Casa Donk non è semplicemente un luogo di cura fisica, ma un ecosistema di supporto olistico.
Offre un front-office, un punto di orientamento, una bussola per navigare nel labirinto burocratico, aiutando a comprendere i diritti e le opportunità.
Un servizio infermieristico, non solo medicazioni e somministrazione, ma anche educazione, responsabilizzazione, guida.
Un ambulatorio, non solo diagnosi, ma anche prevenzione, ascolto, dialogo.
Un supporto psicologico, non solo parole, ma anche speranza, resilienza.
Tutte queste risorse, tutte dirette a coloro che si trovano in difficoltà, spesso invisibili, spesso silenziati.
La Regione Friuli Venezia Giulia, un dato sconcertante: solo il 12% di coloro che vivono in povertà riesce a ricevere un’assistenza adeguata.
Un costo crescente dei farmaci, un ostacolo insormontabile.
Donk, un imperativo morale: garantire il diritto alla salute psico-fisica di ogni individuo, con una cura particolare per i minori non accompagnati, anime indifese in un mondo spesso indifferente.
Casa Donk, un’architettura di accoglienza, un luogo di incontro tra necessità e possibilità.
Il presidente di Donk Hm Odv, Stefano Bardari, ha sottolineato l’importanza di creare un ponte tra chi ha bisogno e chi può offrire soluzioni, un dialogo costruttivo per affrontare le sfide future della collettività.
Matteo Valentinuz, Protection Associate dell’UNHCR, ha riconosciuto il contributo significativo di Casa Donk nel tutela della salute dei richiedenti protezione internazionale e dei migranti.
Un intervento essenziale in un contesto caratterizzato da flussi migratori complessi e spesso traumatici.
L’iniziativa, sostenuta da una rete di enti e fondazioni – Beneficentia Stiftung, Fondo Beneficenza Intesa San Paolo, Fondazione CRTrieste, 8×1000 Chiesa Valdese e Fondazione Pietro Pittini – testimonia un impegno condiviso verso la solidarietà e la giustizia sociale.
Casa Donk non è una semplice risposta emergenziale, ma un investimento nel futuro della comunità triestina, un luogo dove la dignità umana è al centro di ogni azione, un seme di speranza che germoglia in un terreno spesso arido di indifferenza.
È una promessa di accesso equo alla salute, un baluardo contro l’esclusione, un faro che illumina il cammino verso una società più giusta e inclusiva, dove nessuno sia lasciato indietro.
La sua esistenza, stessa, è un atto di resistenza contro l’abbandono.