Un colpo di Stato emotivo, un’astuta manipolazione che si è abbattuta su una donna vulnerabile a Cividale del Friuli, culminando nell’arresto di due individui di 32 e 33 anni da fuori regione.
L’episodio, avvenuto il 30 ottobre, illustra una nuova, inquietante evoluzione del crimine predatorio, che sfrutta non solo la fiducia nelle istituzioni, ma anche la fragilità fisica e psicologica delle vittime.
La dinamica, ricostruita dalle indagini della Polizia di Udine, ha visto la signora ottantaseienne, affetta da invalidità, cadere vittima di un sofisticato raggiro telefonico.
Un impostore, spacciandosi per un ufficiale dei Carabinieri, ha tessuto una fitta tela di menzogne, inventando una fittizia collisione stradale in cui sarebbe stata coinvolta la figlia della vittima.
Il pretesto, abilmente orchestrato, mirava a estorcere alla signora la consegna dei suoi beni di valore, sfruttando il terrore e l’ansia genitoriale.
Mentre la vittima, in preda alla disperazione, preparava i gioielli, i due malviventi, coordinati con precisione, entravano in azione.
L’auto sospetta, già oggetto di monitoraggio da parte della Squadra Mobile di Udine, è stata seguita fino a Cividale.
Uno dei due, approfittando della distrazione causata dall’inganno telefonico, si è introdotto nell’abitazione, mentre il complice lo attendeva a bordo del veicolo.
Il bottino, custodito in uno zaino rosso, ammontava a circa ventimila euro, costituito da preziosi gioielli in oro, ricavato dall’inaspettata irruzione.
La rapidità e la professionalità dell’intervento della Polizia, che aveva intuito la pericolosità della situazione, hanno permesso di bloccare i due malfattori immediatamente dopo il furto.
Le indagini, estese al di fuori del Friuli Venezia Giulia, hanno portato a un significativo ampliamento del quadro criminale.
Con il supporto della Squadra Mobile di Milano, sono stati rinvenuti, in una stanza d’albergo a Segrate, ulteriori gioielli, presumibilmente frutto di analoghe truffe e furti in diverse località.
L’accusa di ricettazione si è quindi aggiunta a quella di furto in abitazione e truffo aggravato.
Questo episodio mette in luce l’importanza cruciale della prevenzione e della sensibilizzazione, soprattutto nei confronti delle fasce più vulnerabili della popolazione.
L’utilizzo di tecniche di manipolazione psicologica sempre più raffinate rende necessario un costante aggiornamento degli strumenti di contrasto e una maggiore collaborazione tra le forze dell’ordine e le comunità locali.
Il questore di Udine ha imposto un foglio di via obbligatorio di tre anni per i due arrestati, un provvedimento amministrativo volto a impedire loro di reiterare comportamenti analoghi nella provincia, sottolineando l’impegno delle autorità nel garantire la sicurezza e la tranquillità dei cittadini.
L’episodio funge da monito, ricordando come la fiducia, un valore imprescindibile nella convivenza civile, possa essere facilmente corrotta e sfruttata per scopi criminali.







