L’attuale scenario economico italiano, segnato da una persistente inflazione che incide sul potere d’acquisto delle famiglie e sulla competitività delle imprese, richiede un’azione mirata e lungimirante.
La manovra economica in atto, pur con le sue complessità, deve ambire a un rilancio della crescita, con particolare attenzione alla creazione di opportunità occupazionali stabili e qualificate.
Questo è il monito che emerge dall’80° anniversario di Confcommercio Udine, un’occasione per riflettere sul passato e proiettarsi verso il futuro.
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha focalizzato l’attenzione su una problematica sempre più pressante: la desertificazione commerciale che affligge i centri storici e le aree montane.
Questo fenomeno, ben al di là di un mero danno al settore commerciale, rappresenta una ferita profonda per l’economia e il tessuto sociale del Paese.
La progressiva scomparsa di negozi e attività tradizionali eroderne l’attrattività e la vitalità, impoverendo il senso di comunità e contribuendo a un senso di abbandono.
La risposta a questa sfida non può essere una semplice reazione di difesa del passato, ma un investimento strategico sulla prossimità e sulla diversificazione dei canali distributivi.
Sostenere il piccolo commercio di vicinato non è un atto nostalgico, ma un imperativo di sviluppo sostenibile.
Ogni chiusura di un’attività commerciale rappresenta la perdita di un pezzo di identità urbana, una diminuzione della sicurezza e dell’accoglienza.
Le vie animate da negozi e attività commerciali sono vie più sicure, più vivaci e più capaci di generare un senso di appartenenza.
Parallelamente, la lotta contro il lavoro nero e le pratiche illegali rimane un pilastro fondamentale dell’impegno di Confcommercio.
La concorrenza sleale, alimentata da sfruttamento e illegalità, danneggia non solo le imprese oneste ma anche i lavoratori, negando loro diritti e tutele essenziali.
Promuovere la legalità e la dignità del lavoro significa costruire un’economia più equa e sostenibile per tutti.
Il vicepresidente nazionale e presidente provinciale Giovanni Da Pozzo ha offerto una panoramica del percorso compiuto da Confcommercio Udine dal 1945 ad oggi, sottolineando come il commercio, fin dalle ceneri della guerra, sia stato un veicolo di fiducia e di ricostruzione civile per il Friuli.
Ogni impresa libera e prospera rappresenta un baluardo di libertà per l’intera comunità, un motore di sviluppo economico e sociale.
La storia ci insegna che il futuro non si costruisce dimenticando il passato, ma ancorandosi ai valori e alle radici che ci hanno reso ciò che siamo, per poi innovare e reinventarsi con coraggio e visione.
L’evento ha celebrato nove imprese associate ininterrottamente dal 1945, un esempio tangibile di fedeltà associativa e di continuità nel tempo, valori che si rivelano imprescindibili per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro prospero per le nuove generazioni.
Queste imprese rappresentano un patrimonio inestimabile di esperienza, competenza e impegno, un tesoro che va preservato e valorizzato.







