La vicenda dello stabilimento Tirso di Muggia solleva interrogativi complessi che vanno ben oltre la mera sostituzione di un soggetto contrattuale. La recente discesa dal tavolo negoziale di Roncadin, pur essendo un evento significativo, non può essere interpretata come l’unica causa di una situazione di crisi che denota una problematica più strutturale. La CGIL, attraverso la voce del suo segretario generale Massimo Marega, esprime perplessità, non tanto per il cambio di leadership, quanto per la durata prolungata delle trattative e, soprattutto, per la mancanza di un più ampio interesse da parte di potenziali acquirenti.La questione centrale è l’efficacia e l’impiego degli incentivi fiscali regionali, un elemento che dovrebbe, a priori, stimolare la competizione e attirare investimenti nel territorio. La concentrazione delle trattative attorno a un singolo soggetto, tuttavia, suggerisce che la dinamica di mercato non si stia sviluppando secondo i presupposti ideali. È legittimo chiedersi perché, di fronte a un pacchetto di agevolazioni potenzialmente allettante, non emergano altre realtà interessate alla continuità produttiva dello stabilimento.Questa situazione impone un’analisi approfondita non solo delle dinamiche aziendali, ma anche dell’attrattività del territorio stesso. Un’attrattività che non si limita alla mera disponibilità di incentivi economici, ma che include fattori quali la presenza di infrastrutture adeguate, la disponibilità di competenze specializzate, la stabilità sociale e politica, e la qualità della vita. La carenza di interesse da parte di altri operatori potrebbe quindi segnalare lacune in uno o più di questi ambiti, che vanno individuate e corrette.La CGIL, in questa prospettiva, non si limita a sollecitare una rapida individuazione di un nuovo soggetto in grado di garantire la continuità produttiva, ma richiede un impegno più ampio da parte delle istituzioni regionali. Un impegno che vada oltre la semplice erogazione di incentivi, per focalizzarsi su un’azione di sistema volta a rafforzare l’attrattività del territorio, a stimolare la competizione tra gli operatori e a creare un contesto favorevole agli investimenti. Solo attraverso un approccio integrato e lungimirante sarà possibile superare la crisi dello stabilimento Tirso e garantire un futuro sostenibile per il territorio muggesano e per i suoi lavoratori. La responsabilità non può essere scaricata su un singolo attore, ma condivisa tra tutti i soggetti coinvolti, al fine di promuovere uno sviluppo economico equilibrato e inclusivo.
Crisi Tirso: Incentivi Inefficaci e Futuro Muggesano a Rischio
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