sabato 2 Agosto 2025
20.9 C
Trieste

Elisoccorso Fvg: Soccorso Notturno Esteso in Montagna e Aree Impervie

L’impegno del servizio di elisoccorso regionale del Friuli Venezia Giulia si evolve significativamente, estendendo la sua capacità operativa notturna a contesti montani e a tutte le aree geografiche caratterizzate da un elevato grado di impervietà e rischio: gole profonde, coste a picco, sponde di fiumi impetuosi e torrenti in piena.

Questa espansione, annunciata dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) Fvg, rappresenta un passo avanti cruciale per la sicurezza e l’assistenza medica in aree tradizionalmente difficilmente accessibili.

Tecnicamente, l’incremento delle operazioni notturne, già consolidato in ambito urbano ed extraurbano, si configura come “Fase 2 Avanzata”.
Questa evoluzione non è frutto di una decisione improvvisa, ma il culmine di un intenso anno di formazione e rigorosi test.
Medici, infermieri, tecnici di elisoccorso del Cnsas, e piloti con i rispettivi verricellisti hanno partecipato a un programma di addestramento mirato a ottimizzare le procedure e garantire la massima sicurezza in condizioni di scarsa visibilità e ambienti complessi.

Un elemento chiave di questa nuova capacità operativa è l’identificazione di oltre 170 siti strategici, dislocati su tutto il territorio regionale, adatti all’attracco e al decollo di personale sanitario e tecnico, anche in condizioni che richiedono l’uso della tecnica del volo stazionario (hovering).

Questa flessibilità operativa consente di raggiungere obiettivi specifici in aree remote, ottimizzando i tempi di risposta e massimizzando le probabilità di successo del soccorso.
L’impiego di visori notturni e termocamere, integrato nelle operazioni di ricerca aerea, amplifica ulteriormente l’efficacia complessiva.

Dall’agosto del 2023, l’elisoccorso ha già dimostrato la sua capacità di operare giorno e notte, raggiungendo il luogo dell’emergenza (come un incidente stradale) nel 70% dei casi.
Le 80 piazzole precedentemente designate in pianura e nei fondovalle rimangono comunque disponibili come alternativa, e ora sono integrate con i 170 nuovi siti individuati, creando una rete capillare di supporto.
L’implementazione della Fase 2 Avanzata non segna la conclusione di un percorso, ma rappresenta un trampolino di lancio verso la Fase 3, che prevede operazioni speciali in volo, che superano l’hovering, con l’utilizzo intensivo del verricello.
Questa prossima fase promette di rendere ancora più efficienti e mirate le operazioni di soccorso, estendendo la capacità di intervenire in scenari complessi e inaccessibili che oggi rappresentano una sfida significativa.
L’obiettivo ultimo è quello di garantire un livello di assistenza medica d’emergenza senza compromessi, indipendentemente dalle condizioni ambientali o dalla posizione geografica.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -