Nel cuore del triangolo di confine tra Italia, Slovenia e Austria, un’operazione mirata dei militari del Gruppo di Gorizia, Nucleo di Polizia Tributaria, ha portato alla luce una strutturata elusione fiscale perpetrata da una parafarmacia operante in due sedi distinte, a Cormons e Monfalcone. L’indagine, protrattasi nel tempo e basata su un approccio investigativo multidisciplinare, ha svelato un quadro allarmante di sistemica omissione e occultamento di redditi, con un danno erariale complessivo stimato in oltre 974.000 euro.L’attività di controllo, sviluppatasi nell’arco di cinque anni, ha evidenziato come l’esercizio commerciale, pur svolgendo regolarmente attività di vendita al dettaglio – formalizzando le transazioni con scontrini e ricevute rivolte alla clientela – mantenesse una precisa distanza dal sistema tributario. La cruciale omissione consisteva nella mancata registrazione dei ricavi all’interno dei libri contabili, e conseguentemente, nell’assenza di presentazione delle dichiarazioni fiscali periodiche, sia relative all’IVA che alle imposte dirette. Questo schema elusivo, deliberatamente costruito, ha permesso alla parafarmacia di sottrarsi al pagamento delle imposte, creando una distorsione della concorrenza e violando i principi fondamentali di equità e trasparenza nel sistema fiscale nazionale.L’inaspettata “scomparsa” dell’attività dalla sfera del controllo tributario non è passata inosservata. L’individuazione della parafarmacia è stata resa possibile da un’intensa attività di intelligence, combinando analisi territoriali approfondite con l’utilizzo sofisticato delle banche dati a disposizione della Guardia di Finanza. In particolare, il crocevia di informazioni provenienti da diverse fonti – controlli di routine, segnalazioni puntuali, analisi dei flussi finanziari – ha permesso di ricostruire un quadro preciso e completo dell’elusione fiscale in atto.L’operazione si inserisce in un contesto più ampio di contrasto all’evasione fiscale e dell’economia sommersa, particolarmente rilevante in aree di confine, dove spesso si registrano fenomeni di illegalità transfrontaliera. Le indagini sono tuttora in corso per accertare la piena responsabilità dei soggetti coinvolti e per ricostruire la filiera di approvvigionamento e la destinazione dei flussi finanziari occulti. Il caso solleva interrogativi sulla necessità di rafforzare i controlli e di adottare misure più incisive per contrastare l’evasione fiscale e garantire una più equa distribuzione del carico fiscale tra i contribuenti. L’attenzione è ora rivolta a verificare l’esistenza di altre attività colluse e a tracciare una mappatura più precisa delle dinamiche criminali in atto sul territorio.
Elusione fiscale da 974.000 euro: scoperta parafarmacia al confine.
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