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sabato 8 Novembre 2025

*Esercizi di Stile*: Un caleidoscopio di voci e significati.

Esercizi di Stile: Un Mosaico di Voci e SignificatiLo spettacolo *Esercizi di Stile*, firmato da Emanuela Pistone (anche regista), Francesco Foti e Agostino Zumbo, si presenta come un’affascinante esplorazione del testo di Raymond Queneau, magistralmente tradotto in italiano da Umberto Eco.

Piuttosto che una narrazione lineare, assistiamo a un caleidoscopio di interpretazioni, un’esplosione di voci che si snodano attorno a un nucleo narrativo apparentemente banale: un uomo, un autobus, un litigio, una discussione sul bottone di un soprabito.

Questi elementi, tuttavia, fungono da fulcro per quaranta variazioni stilistiche, un frammento delle novantanove originarie concepite da Queneau, che si succedono con un ritmo incalzante, mettendo alla prova i confini della lingua e della rappresentazione.
La scenografia, minimalista ed essenziale – un palcoscenico bianco e spoglio che amplifica l’impatto delle diverse declinazioni – diventa un terreno neutro dove i tre attori, veri e propri camaleonti, si trasformano continuamente.

Dalla rudezza di una versione dialettale campestre all’eleganza di un’impronta ellenistica, passando per una ricercata prosa latina maccheronica e un’esuberante onomatopea, l’interpretazione si articola in un’ampia gamma di registri.

La scelta stilistica non è arbitraria; è un atto di resistenza alla univocità, un invito a decostruire le convenzioni e a rivelare le infinite possibilità insite in una semplice sequenza di eventi.

Lo spettacolo non si limita a riproporre le variazioni di Queneau; le reinterpreta, le arricchisce, le carica di nuove sfumature.

I corpi degli attori si piegano, si contorcono, si allontanano, si avvicinano, modellandosi sulle esigenze di ogni declinazione stilistica, in un gioco di espressioni e movimenti che trascende la semplice recitazione.
Le parole, smontate, rimontate, distorte, vengono usate per creare effetti di straniamento, per sottolineare l’assurdità della situazione, per provocare il pubblico.
Si percepisce un’attenzione maniacale al dettaglio, un’ossessione per la forma che rende ogni variazione un’opera d’arte a sé stante.
L’introduzione, una raffinata proiezione animata, prefigura l’esperienza che ci attende: le lettere delle parole si fondono, si dissolvono, si ricompongono, creando immagini evocative che anticipano il fluire incessante di significati.
Questo elemento visivo funge da vero e proprio prologo all’esplorazione linguistica che ci aspetta.
*Esercizi di Stile* si configura come un atto di celebrazione del linguaggio e della letteratura, un omaggio al movimento OuLiPo (Ouvroir de Littérature Potentielle), il laboratorio francese che unì matematici, letterati e appassionati nella ricerca di nuove forme espressive, dove la struttura del testo diventa il protagonista.
Lo spettacolo non è solo intrattenimento, ma un’esperienza intellettuale che stimola la riflessione sul potere del linguaggio, sulla sua capacità di creare, distruggere, trasformare.

È un invito a guardare il mondo con occhi nuovi, a cogliere la bellezza nascosta nelle pieghe dell’ordinario, a riconoscere l’infinito potenziale che si cela dietro ogni parola.

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