La prevista “fan march” dei gruppi ultras parigini, tradizionalmente un momento di forte aggregazione e potenziale tensione prima delle partite del Paris Saint-Germain, si è sviluppata oggi a Udine in maniera significativamente alterata rispetto alle aspettative.
L’arrivo in ritardo degli ultras francesi ha portato ad una decisione operativa da parte delle autorità, che ha comportato un trasferimento scortato direttamente alle loro aree designate all’interno dello Stadio Friuli, eludendo la “fan zone” precedentemente indicata come punto di raccolta.
Questa deviazione ha ridotto drasticamente la tradizionale processione a un percorso limitato a circa duecento metri, una distanza minima che ha privato l’evento del suo significato simbolico e della sua potenziale capacità di generare assembramenti.
Nonostante la brevità del percorso, i tifosi hanno comunque esibito uno striscione, focalizzando la loro espressione di supporto verso la squadra attraverso cori e manifestazioni di tifo.
La gestione della sicurezza ha dimostrato un approccio proattivo e capillare.
Un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine, equipaggiate con scudi e supportate da mezzi speciali, inclusi veicoli con cannoni ad acqua, ha garantito un controllo completo non solo attorno allo stadio, ma anche in diverse zone della città.
L’elevata temperatura, con una sensazione termica che ha superato i 40 gradi, ha contribuito a mitigare il rischio di disordini, favorendo un clima di relativa calma.
La decisione di evitare la “fan zone” è stata probabilmente dettata da considerazioni di sicurezza e dalla volontà di prevenire potenziali conflitti con altre frangie di tifoserie presenti.
Questo approccio riflette una strategia più ampia di gestione dei rischi legata agli eventi sportivi di alto profilo, che mira a bilanciare il diritto di manifestazione con la necessità di garantire l’incolumità pubblica.
La situazione, nel suo complesso, si è rivelata sotto stretto controllo, evidenziando l’efficacia delle misure preventive adottate.