Un’articolata e premeditata filiera criminale, specializzata in furti di identità e sfruttamento della prostituzione, è stata smantellata dalle forze dell’ordine tra la penisola sorrentina e le aree oplontina e stabiese.
L’operazione, coordinata dalla Procura di Torre Annunziata, ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare, eseguita a Gorizia e Pomigliano d’Arco, a carico di una coppia accusata di associazione a delinquere finalizzata a commettere furti aggravati, indebito utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Le indagini, scaturite da una denuncia specifica, hanno ricostruito un modus operandi sofisticato e ripetitivo.
La dinamica criminale prevedeva l’ingaggio di uomini di mezza età in incontri sessuali a pagamento all’interno di un appartamento, gestito e messo a disposizione dal compagno.
Mentre la donna intratteneva le vittime, l’uomo, con abilità e premeditazione, si impossessava delle loro carte di credito e bancomat, spesso sostituendole con cloni dello stesso istituto bancario per eludere la scoperta immediata del furto.
Questo dettaglio, rivelatore di una pianificazione meticolosa, testimonia la capacità organizzativa del gruppo.
Successivamente, la coppia procedeva ad utilizzare le carte sottratte per effettuare prelievi di contanti, pagamenti di beni di consumo, con una predilezione per acquisti di biglietti “Gratta e Vinci”, segno di una gestione spregiudicata dei proventi illeciti.
L’acquisizione di dati bancari, analisi dei flussi finanziari e l’esame dei contenuti dei dispositivi telefonici hanno fornito elementi cruciali per tracciare le attività criminali e quantificare l’entità del danno economico causato alle vittime, stimato in un numero complessivo di circa trenta.
Le indagini hanno inoltre rivelato un ruolo attivo dell’uomo nel favorire e sfruttare l’attività di meretricio.
Oltre a fornire l’abitazione per gli incontri, si presume abbia gestito la pubblicità dell’attività su piattaforme online e agito come intermediario, condividendo i proventi derivanti dalle prestazioni sessuali.
Questo aspetto evidenzia la natura di associazione a delinquere, con una gerarchia interna e una divisione dei ruoli ben definita.
I filmati delle telecamere di videosorveglianza, unitamente all’analisi dei dati finanziari e alle perquisizioni domiciliari, hanno permesso di accertare la serialità e l’elevata capacità organizzativa dei due indagati, configurando un quadro di criminalità premeditata e strutturata.
Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato detenuto nel carcere di Gorizia, mentre la donna è stata sottoposta all’arresti domiciliari con applicazione di braccialetto elettronico, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.
L’operazione rappresenta un significativo successo nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata e allo sfruttamento della prostituzione nel territorio.







