Friuli, 2026: Terremoto, centenario e un nuovo cammino per la Chiesa

Il prossimo anno, il 2026, si configura come un crocevia significativo per la comunità ecclesiale friulana, un’occasione per una riflessione plurale e approfondita che abbraccia due pietre miliari: il cinquantenario del devastante terremoto che colpì la regione nel 1976 e il centenario della nascita del settimanale diocesano “La Vita Cattolica”, testimonianza viva della storia e dell’identità del territorio.
Questa congiuntura invita a un esame di coscienza, non solo per onorare la memoria di coloro che persero la vita – novecento e novanta persone strappate alle loro famiglie e comunità – e per rievocare la drammatica distruzione di interi paesi, ma anche per interrogarsi sul ruolo della Chiesa nel contesto di una società in profonda trasformazione.
L’arcivescovo, in un’occasione di condivisione con i media, ha sottolineato l’urgenza per la Chiesa italiana, e in particolare per quella friulana, di intraprendere un cammino sinodale che la renda capace di un’azione missionaria ed evangelizzatrice radicalmente innovativa.

Il cammino sinodale, ispirato al modello profetico di Gesù, richiede un ascolto attento ai segni dei tempi, una capacità di decifrare le nuove sfide e di rispondere con un linguaggio comprensibile e stimolante per le generazioni future.

Si tratta di superare le inerzie del passato, di abbandonare le forme chiuse e statiche e di accogliere la dinamicità dello Spirito che spinge alla conversione e alla ricerca di nuove vie.

Un programma articolato di cinque convegni, distribuito tra il 15 febbraio e il 25 ottobre, sarà il fulcro di questa commemorazione.

Non si tratta di semplici rievocazioni storiche, ma di momenti di riflessione teologica, antropologica e sociale che coinvolgeranno studiosi, testimoni, operatori pastorali e giovani.
Il 3 maggio, a Gemona, nella caserma Goi-Pantanali, si vivrà il momento culminante con una solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, in comunione con l’arcivescovo Lamba e con i vescovi delle diocesi che, dopo il sisma, si sono offerte come sorelle in un atto di solidarietà e di accoglienza.
Monsignor Dino Bressan, Vicario Generale e coordinatore del cartellone diocesano, ha messo in luce l’importanza di trarre dal passato non solo un’occasione di ricordo, ma anche una forza propulsiva per affrontare un presente segnato da cambiamenti epocali.
Si richiede un rinnovamento profondo, un coraggio evangelico per sfidare le incertezze e le paure, e la creatività necessaria per elaborare nuovi modelli di pensiero e di azione pastorale.
La memoria del terremoto, dolorosa e traumatico, può e deve trasformarsi in un motore di speranza e di ricostruzione, non solo materiale, ma soprattutto umana e spirituale, un impegno concreto per la cura del fragile e per la promozione della giustizia e della pace.
Il centenario de “La Vita Cattolica” si aggiunge a questo percorso, offrendo un archivio prezioso di testimonianze, di analisi e di riflessioni che possono illuminare il cammino futuro della comunità ecclesiale e del territorio friulano.

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