Investire nel futuro: la Regione Friuli Venezia Giulia rafforza il suo impegno per la ricerca e l’alta formazione.
In un momento cruciale di transizione, segnato dall’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la Regione Friuli Venezia Giulia consolida il suo ruolo di motore di sviluppo attraverso un significativo investimento nel capitale umano e nelle infrastrutture di ricerca.
L’iniziativa, annunciata dall’assessora all’Università e Ricerca, Alessia Rosolen, si concretizza nell’assegnazione di 371 borse di dottorato e assegni di ricerca, un segnale tangibile dell’impegno regionale a sostenere l’eccellenza accademica e la produzione scientifica.
Il triennio 2025-2027 vedrà la Regione mobilitare ben 41,3 milioni di euro a favore del sistema universitario e della ricerca, di cui un nucleo consistente, pari a 26,47 milioni, destinato a finanziare il percorso di giovani ricercatori.
Questo finanziamento non si limita a borse di dottorato e assegni di ricerca, ma si estende a contratti a tempo determinato per ricercatori e posizioni di tecnologo, delineando una strategia completa per l’accompagnamento e la valorizzazione dei talenti emergenti.
L’obiettivo primario è chiaro: trasformare l’investimento in capitale umano in sviluppo industriale, alimentando un circolo virtuoso di innovazione e crescita.
Il riconoscimento del precariato come sfida strutturale nel settore della ricerca è stato espresso dalla rettrice dell’Università di Trieste, Donata Vianelli, evidenziando la necessità di trattenere i talenti nel territorio, nonostante le limitazioni dei finanziamenti ministeriali.
In questo contesto, la tempestività e l’efficienza della Regione Friuli Venezia Giulia si distinguono, offrendo un supporto al diritto allo studio che la rende un’entità unica a livello nazionale.
Il direttore della Sissa, Andrea Romanino, ha poi sottolineato l’importanza cruciale dell’intervento regionale nell’affrontare l’incremento dei costi derivante dall’evoluzione degli strumenti finanziari, dalla transizione agli assegni di ricerca verso contratti di ricerca e incarichi post-doc.
L’impegno della Regione non si esaurisce con il sostegno diretto al capitale umano.
Un investimento di 14,9 milioni di euro è stato destinato a rafforzare le infrastrutture di ricerca, con particolare attenzione ai settori strategici della quantistica e dell’idrogeno rinnovabile, aree cruciali per il futuro energetico e tecnologico.
A completamento del quadro, sono previste misure specifiche per il rinnovo e la proroga di assegni di ricerca e contratti di ricerca, un sostegno dedicato alle discipline umanistiche e sociali attraverso finanziamenti alle Università di Udine e Trieste, e l’attivazione di borse di dottorato nei conservatori di musica di Udine e Trieste.
La composizione delle risorse dimostra un approccio diversificato e strategico: una quota significativa (37,4%) proviene da fondi regionali, il 37,5% è finanziato dal Programma Fse+ 2021-2027, mentre il restante 25,1% è costituito da altre fonti.
Questa articolazione finanziaria riflette la volontà della Regione di garantire la sostenibilità e la continuità degli interventi a supporto della ricerca e dell’alta formazione, posizionando il Friuli Venezia Giulia come un polo di eccellenza nel panorama nazionale e internazionale.