sabato 13 Settembre 2025
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Trieste

Friuli Venezia Giulia: redditi in crescita, divario di genere da analizzare.

L’analisi dei modelli dichiarativi Irpef relativi al periodo d’imposta 2023, processati nel 2024, rivela un quadro economico interessante per il Friuli Venezia Giulia.
Il reddito complessivo medio regionale si è attestato a 25.738 euro, un incremento significativo rispetto ai 24.568 euro dell’anno precedente, posizionando la regione al nono posto nella classifica nazionale.

Questo valore supera di circa 900 euro la media nazionale, un dato che, come sottolinea Alessandro Russo, ricercatore presso l’Ires Fvg, necessita di essere contestualizzato alla luce delle complesse variabili socio-demografiche che caratterizzano la popolazione contribuente.

Il dato aggregato nasconde tuttavia disparità rilevanti, in particolare un marcato divario di genere.

Le donne dichiarano un reddito medio inferiore di 10.200 euro rispetto agli uomini, una differenza che rappresenta quasi un terzo in meno.
Questo gap, sebbene presente a livello nazionale con una forbice di 9.000 euro, si amplifica nel contesto friulano, indicando potenziali differenze strutturali nell’accesso al mercato del lavoro, nella progressione di carriera e nella retribuzione tra i due generi.

L’analisi più approfondita suggerirebbe un’indagine sulle professioni più diffuse tra le donne rispetto agli uomini, e sulla loro diversa valorizzazione economica.

La provincia di Trieste si distingue per i redditi più elevati: gli uomini dichiarano un reddito medio superiore a 32.000 euro, mentre le donne raggiungono i 22.500 euro.
Questa performance colloca Trieste all’ottava posizione a livello nazionale per reddito femminile complessivo, evidenziando dinamiche economiche specifiche e forse una maggiore concentrazione di attività ad alta intensità di reddito.
Sarebbe interessante approfondire il settore produttivo trainante di Trieste e la sua capacità di attrarre e retribuire forza lavoro femminile.
Un aspetto particolarmente degno di nota è l’evoluzione della previdenza complementare.

Dal 2013, si è registrato un raddoppio delle deduzioni fiscali, un fenomeno che riflette una crescente consapevolezza da parte dei contribuenti riguardo all’importanza di pianificare il proprio futuro pensionistico e beneficiare degli incentivi statali.
Questa tendenza potrebbe indicare una maggiore maturità finanziaria e una propensione al risparmio a lungo termine all’interno della popolazione friulana.
L’aumento della previdenza complementare potrebbe inoltre essere correlato a fattori come l’invecchiamento della popolazione e l’incertezza sui sistemi pensionistici pubblici.

Un’analisi di questo fenomeno, incrociandola con i dati demografici e le abitudini di risparmio, offrirebbe una visione più completa delle dinamiche economiche in atto.

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