La serrata operazione condotta dalla squadra Mobile di Padova, con il cruciale supporto dei colleghi della Questura di Pordenone, ha portato all’arresto di un’organizzazione criminale transnazionale specializzata in furti in abitazione.
Il gruppo, composto da quattro cittadini albanesi, è stato sorpreso nel loro rifugio nel pordenonese, immediatamente dopo aver concluso una serie di colpi che avevano seminato il panico in diverse località del Veneto, in particolare nella provincia euganea.
L’attività di indagine, laboriosa e meticolosa, ha permesso di ricostruire l’intera struttura operativa della banda.
L’innesco dell’inchiesta è derivato dall’analisi degli elementi emersi in seguito ad una serie di furti, che hanno indirizzato l’attenzione degli investigatori su un veicolo di lusso, abilmente occultato dietro una compagna di proprietà di un prestanome.
Questa pista ha permesso di tracciare percorsi stradali secondari, rivelando l’ubicazione dell’ultima base logistica, un appartamento in affitto utilizzato come deposito temporaneo del bottino e punto di riposo tra un’intrusione e l’altra.
La perquisizione, eseguita in poche ore su ordine della Procura euganea per evitare una fuga, ha fatto emergere un ingente quantitativo di refusi: gioielli, orologi d’oro, monili e denaro contante per un valore stimato di circa 200.000 euro.
La complessità dell’organizzazione si è manifestata anche attraverso la presenza di due componenti latitanti, ricercate da tempo dalle autorità.
I quattro arrestati presentano storie personali e precedenti penali diverse, ma accomunate da una pericolosa propensione al crimine.
Uno dei soggetti, un giovane di 25 anni entrato in Italia nel 2018, si è mostrato particolarmente incline alla fuga, tanto da aver spostato il letto nella camera da letto per poter accedere rapidamente alla finestra.
Nonostante la mancanza di precedenti penali, il suo coinvolgimento nel gruppo rivela una progressiva radicalizzazione verso comportamenti illegali.
Gli altri tre membri presentano un quadro più definito di recidività.
Un uomo di 35 anni, residente in Italia dal 2005, era già noto alle forze dell’ordine per precedenti arresti legati a furti in abitazione e possesso di arnesi da scasso.
Un altro, di 34 anni, era già stato arrestato nel 2023 e 2024 per furti in abitazioni venete ed era ricercato per una misura cautelare emessa dalla Procura di Teramo.
Il quarto, di 36 anni, è gravato da una lunga serie di arresti per furti in appartamento e risulta ricercato per espiare una condanna a due anni e mezzo per una quarantina di episodi simili commessi nel Triveneto nel 2021.
L’operazione evidenzia, ancora una volta, la necessità di una cooperazione transnazionale e di una vigilanza costante per contrastare l’attività di organizzazioni criminali che operano al di là dei confini territoriali, sfruttando la vulnerabilità di abitazioni e la fragilità dei sistemi di sicurezza.
I destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare sono ora detenuti presso il carcere di Pordenone, in attesa di giudizio.








