Il Genoa, sotto la guida di De Rossi, non è più una compagine in balia degli eventi, ma un collettivo in crescita, capace di trasformare un momento di difficoltà in un trampolino di lancio verso obiettivi più ambiziosi.
La vittoria contro l’Udinese, sofferta e conquistata con tenacia, incarna perfettamente questa evoluzione, alimentando la speranza di distanziarsi definitivamente dalla zona retrocessione e di proiettarsi verso una posizione più confortevole in classifica.
La scomparsa di Runjaic, sostituito dal fedele Malecki, ha imposto alcune scelte tattiche per l’Udinese, con Ekkelenkamp inserito a centrocampo al posto dell’imprevedibile Atta.
Zaniolo e Davis, ormai consolidata coppia offensiva, faticano a trovare la via del gol.
Per il Genoa, l’infortunio last minute di Ostigard e Frendrup costringe De Rossi a reinventare i piani di gioco, affidandosi a Masini e Otoa per rinforzare il comparto difensivo e a Vitinha e Colombo per dare imprevedibilità in avanti.
L’Udinese, nonostante le difficoltà, si mostra pericolosa in contropiede, sfruttando la velocità di Zaniolo, ma è il Genoa a sciogliere il parziale equilibrio.
Al novennale, Davis, pur in posizione irregolare, illude con un guizzo, ma subito dopo l’infortunio di Zemura costringe Malecki a una prima sostituzione, inserendo Rui Modesto.
La partita si accende al 34′: un rimpallo confuso, un’incertezza nella retroguardia friulana, e Colombo, con un gesto tecnico di grande classe, si presenta solo davanti ad Okoye, venendo poi abbattuto dall’estremo difensore in un tentativo disperato.
Malinovski, glaciale dal dischetto, trasforma il rigore, portando in vantaggio i rossoblù.
Rui Modesto, in cerca di redenzione, prova a scuotere la partita con un tiro dalla distanza, ma Leali devia in angolo.
La ripresa si apre con un Genoa propenso all’attacco: Vitinha si presenta al tiro dal limite, ma Okoye respinge in corner.
Leali si supera per fermare una conclusione insidiosa di Bertola.
L’Udinese reagisce con veemenza, creando diverse occasioni da fermo, ma è il Genoa a sfiorare il raddoppio con Colombo, la cui incornata aerea si infrange sulla risposta attenta di Okoye.
Il copione della partita sembra già scritto quando, al ventesimo minuto, Piotrowski, servito da un assist magistrale di Modesto, infila la palla nell’angolino, ristabilendo il pareggio.
Il match si trasforma in un braccio di ferro emozionante: Colombo, ancora una volta, mette a dura prova la difesa friulana con un colpo di testa potente, ma Okoye si rivela ancora una volta decisivo.
Runjaic dalla tribuna ordina una doppia sostituzione, affiancando Buksa a Davis e inserendo Ehizibue al posto di Zanoli.
De Rossi risponde con Messias ed Ekhator, sostituendo Colombo e Malinovski, e introduce un cambiamento significativo nel fronte offensivo.
La mossa di De Rossi si rivela geniale al 38′: un contropiede fulminante, orchestrato da Ekuban, libera Norton-Cuffy che, con un tiro al volo preciso, sigilla la vittoria, regalando un’esplosione di gioia ai circa 600 tifosi genovesi presenti al Bluenergy Stadium.
La partita, oltre al risultato positivo, conferma la crescita del Genoa, capace di reagire alle avversità e di interpretare al meglio le indicazioni di De Rossi, proiettando la squadra verso un futuro più roseo e fiducioso, in vista della prossima, cruciale, sfida contro la capolista Napoli.
La resilienza e la capacità di adattamento diventano, così, i veri punti di forza di un Genoa in continua evoluzione.






