Il Premio per Alti Meriti nel Giornalismo Investigativo, un’iniziativa congiunta di Iniziativa Centro Europea (InCE) e South East Europe Media Organisation (SEEMO), celebra ancora una volta l’importanza cruciale del giornalismo d’inchiesta come baluardo della trasparenza e della responsabilità.
Più che un semplice riconoscimento, il Premio rappresenta un faro che illumina le zone d’ombra, svelando abusi di potere, disuguaglianze sistemiche e violazioni dei diritti fondamentali che spesso rimangono sepolte sotto strati di silenzio e omertà.
L’edizione 2025, che si è distinta per la sua ricchezza e complessità, ha premiato cinque giornalisti professionisti – Bogdana Lazarova (Bulgaria), Yevheniia Motorevska (Ucraina), Roman Anin (Moldavia), e Anuška Delić (Slovenia) – riconoscendo la loro dedizione a reportage che affrontano temi di importanza vitale per le rispettive comunità e per l’intera regione dell’Europa centro-orientale e balcanica.
I loro lavori si sono distinti per la profondità dell’indagine, la coraggio nell’affrontare soggetti potenti e la capacità di presentare storie complesse in modo accessibile e coinvolgente, contribuendo in maniera significativa alla consapevolezza pubblica e stimolando il cambiamento.
Parallelamente, il premio per i giovani giornalisti professionisti è stato assegnato ex aequo a Edoardo Anziano (Italia) e Daniel Koteckì (Repubblica Ceca), incoraggiando una nuova generazione di investigatori a perseguire l’eccellenza nel giornalismo investigativo, a non arrendersi di fronte alle pressioni e alle minacce e ad abbracciare un approccio etico e rigoroso.
Dal suo avvio nel 2008, il Premio si è affermato come un punto di riferimento per il giornalismo d’inchiesta nell’area geografica definita, testimoniando la crescente consapevolezza dell’importanza di un giornalismo libero e indipendente come pilastro della democrazia.
La cerimonia di premiazione, avvenuta nell’ambito del South East Europe Media Forum a Chișinău, in Moldavia, ha offerto un’occasione preziosa per un confronto aperto e costruttivo sulle sfide che i media affrontano oggi.
Il tema centrale del Forum – “I nemici dei media e come affrontarli” – ha catalizzato un dibattito intenso su argomenti cruciali, tra cui la sicurezza dei giornalisti in zone di conflitto, la crescente polarizzazione politica e la disinformazione, l’erosione della fiducia nei media e l’impatto delle nuove tecnologie.
La partecipazione del presidente del parlamento moldavo, Igor Grosu, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra media, istituzioni e società civile per difendere la libertà di stampa e promuovere un giornalismo di qualità.
Il dibattito si è focalizzato in particolare sul ruolo del giornalismo investigativo in contesti bellici, esplorando le strategie per garantire la sicurezza dei reporter e per continuare a svolgere un’informazione accurata e imparziale in situazioni di estrema complessità.
Si è inoltre approfondito il rapporto spesso conflittuale tra media e politica, con un focus specifico sulla situazione in Moldavia, paese particolarmente vulnerabile a influenze esterne e a tentativi di manipolazione dell’informazione.
Infine, il Forum ha ribadito il ruolo dei valori europei dell’informazione – pluralismo, imparzialità, accuratezza – come elementi fondamentali per rafforzare la democrazia, promuovere la responsabilità dei governi e tutelare i diritti dei cittadini.
L’evento ha lasciato intendere che il futuro del giornalismo investigativo è intrinsecamente legato alla difesa dei valori democratici e alla resilienza di fronte alle sfide che lo minacciano.








