L’Università di Udine è stata recentemente teatro di un episodio allarmante: la comparsa di graffiti di chiaro orientamento neonazista su diversi edifici del campus.
La Digos, la divisione della Polizia di Indagine Generale e Operazioni Speciali, ha avviato un’indagine approfondita per identificare i responsabili e accertare le motivazioni alla base di un gesto che rappresenta una profonda ferita per la comunità accademica e l’intera regione Friuli Venezia Giulia.
La reazione del mondo universitario è stata immediata e univoca.
Il Rettore, Prof.
Angelo Montanari, ha espresso una condanna ferma e inequivocabile, denunciando la gravità degli atti e informando tempestivamente le forze dell’ordine.
L’Università, in una nota ufficiale, ha ribadito il suo impegno a garantire un ambiente sicuro e inclusivo, fondato sui principi di libertà di pensiero, rispetto e legalità, valori che appaiono direttamente messi in discussione da tali manifestazioni di odio.
La vicenda ha sollevato anche l’intervento di Furio Honsell, esponente di Open Sinistra FVG e figura di spicco nel panorama politico e accademico udinese, avendo ricoperto in passato anche il ruolo di Rettore dell’ateneo.
Honsell ha manifestato profonda preoccupazione, sottolineando la necessità di una risposta collettiva e risoluta da parte della società civile, del mondo accademico e di tutti i partiti politici democratici.
La sua riflessione tocca un punto cruciale: la difficoltà, a volte sorprendente, che molti individui e gruppi dimostrano nell’affermare apertamente il proprio rifiuto nei confronti di ideologie fasciste e neofasciste, un silenzio che, in situazioni come questa, rischia di legittimare e incoraggiare comportamenti inaccettabili.
Questo episodio non si configura come un evento isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di crescenti tensioni sociali e di un ritorno, seppur frammentario, di simboli e retoriche di estrema destra in diverse aree del paese.
La risposta dell’Università e della comunità udinese, dunque, non può limitarsi alla mera condanna degli atti, ma deve tradursi in un impegno concreto per promuovere la cultura della memoria, l’educazione alla cittadinanza attiva e la lotta contro ogni forma di discriminazione e intolleranza.
È imperativo rafforzare i meccanismi di prevenzione e di contrasto alla diffusione di messaggi d’odio, garantendo al contempo il diritto alla libera espressione, ma nel rispetto dei principi costituzionali e dei valori democratici che fondano la nostra convivenza civile.
L’Università, in particolare, ha un ruolo cruciale da svolgere in questo sforzo, promuovendo il dialogo, l’approfondimento critico e la consapevolezza storica, per formare cittadini responsabili e capaci di contrastare ogni forma di estremismo e intolleranza.






