martedì 7 Ottobre 2025
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Intossicazioni da funghi: allarme e regole per una raccolta sicura

La raccolta dei funghi, radicata profondamente nel tessuto culturale e nelle tradizioni gastronomiche del Friuli Venezia Giulia, rappresenta un’attività amatissima e, al contempo, potenzialmente rischiosa.
La Direzione Centrale Salute, consapevole di questa dicotomia e dell’incremento, purtroppo, di casi di intossicazione micologica, intende ribadire con fermezza l’importanza di un approccio responsabile e informato, rafforzando il ruolo degli ispettorati micologici come pilastri di tutela per la salute pubblica.

L’aumento dei ricoveri nei pronto soccorso dovuti a intossicazioni non è semplicemente un dato statistico: è un campanello d’allarme che segnala un’inadeguata comprensione delle complessità che governano il regno dei funghi.
La somiglianza ingannevole tra specie eduli e specie tossiche, spesso esacerbata dalla variabilità intrinseca dei funghi stessa – influenzata da fattori ambientali come umidità, suolo e altitudine – è la principale causa di errori.

L’errore più diffuso, e particolarmente preoccupante, è l’identificazione errata del fungo dell’ulivo, spesso confuso con i pregiati galletti o finferli, un’equazione che può avere conseguenze gravissime.
La prevenzione non si limita a una corretta identificazione, ma si estende a una comprensione approfondita della preparazione culinaria.

Molti funghi, anche quelli considerati commestibili, contengono tossine termolabili e idrosolubili che richiedono tempi di cottura prolungati e particolari metodi di preparazione.
Questo è particolarmente vero per alcune varietà di Russule e per i cosiddetti chiodini, spesso consumati in modo superficiale, ignorando i rischi derivanti da una cottura insufficiente.
È altrettanto cruciale ricordare che il consumo crudo di alcuni funghi commestibili è sconsigliato e potenzialmente pericoloso.

Il legislatore regionale, riconoscendo il valore culturale e l’importanza economica della raccolta dei funghi, ha emanato normative specifiche volte a garantire la sicurezza dei cittadini.
Queste disposizioni prevedono un sistema di autorizzazione alla raccolta, rilasciata esclusivamente a seguito di un esame e di una formazione presso gli ispettorati micologici delle Aziende Sanitarie.
L’esame non è un mero adempimento burocratico, ma un’opportunità per acquisire conoscenze fondamentali sulla micologia, l’identificazione delle specie, i criteri di raccolta sostenibile e le corrette procedure di conservazione.
La Direzione Centrale Salute invita pertanto tutti i cittadini, sia esperti micologi che neofiti, a rivolgersi agli ispettorati micologici per ottenere informazioni accurate e aggiornate.
La conoscenza è la miglior difesa contro i rischi derivanti dalla raccolta e dal consumo di funghi, e la salvaguardia della salute pubblica è una responsabilità condivisa.
Ricordiamo che l’entusiasmo per la ricerca del tesoro del sottobosco deve essere sempre temperato da prudenza, informazione e rispetto per la natura.

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