La nave oceanografica *Laura Bassi* salperà da Trieste il prossimo 15 agosto, dando il via a una complessa campagna scientifica nel cuore del Mediterraneo, con orizzonti temporali che si estenderanno fino al 15 settembre.
Questa missione, orchestrata dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS), rappresenta un’opportunità cruciale per approfondire la comprensione di ecosistemi marini vitali, integrando l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e collaborazioni internazionali.
L’iniziativa si inserisce nel contesto più ampio del progetto ITINERIS, un pilastro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il quale l’OGS funge da hub nazionale.
ITINERIS mira a creare un’infrastruttura avanzata per l’accesso a dati, servizi e risorse, facilitando lo studio interdisciplinare delle interazioni complesse tra atmosfera, oceano, biosfera terrestre e geosfera.
Questo approccio olistico è fondamentale per affrontare le sfide ambientali globali, come il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità.
La prima fase della campagna si concentrerà sul Golfo di Trieste, dove la *Laura Bassi* sarà impegnata in attività geologiche e geofisiche nell’ambito del progetto SABMAR (Stratigrafia e Ambienti del Mare).
Questa ricerca, coordinata da Martina Busetti, finanziata dalla Regione FVG, mira a mappare e caratterizzare in dettaglio i depositi sedimentari presenti lungo la costa, tra Monfalcone e Lignano.
L’analisi dei sedimenti fornirà preziose informazioni sulla storia geologica della regione e sulla sua evoluzione nel tempo.
Successivamente, la nave si dirigerà verso l’arcipelago delle Eolie, dove entrerà in azione l’AUV (Autonomous Underwater Vehicle) Hugin.
Questo sofisticato veicolo sottomarino, capace di raggiungere profondità fino a 3000 metri, permetterà di acquisire dati geofisici, geochimici e morfologici dei fondali in modo non invasivo e ad alta risoluzione.
La capomissione, Daniela Accettella, sottolinea l’importanza di queste rilevazioni per comprendere la struttura geologica e i processi sedimentari che hanno modellato le isole vulcaniche.
Un elemento innovativo della missione è il monitoraggio acustico dell’Adriatico e dello Ionio.
Utilizzando idrofoni, i ricercatori cercheranno di identificare e catalogare i suoni emessi dai mammiferi marini, una pratica propedeutica alla prossima campagna antartica, che richiederà competenze specifiche per l’identificazione di specie in ambienti polari.
La seconda parte della campagna, che riprenderà dopo una tappa a Milazzo e un cambio di personale, sarà dedicata all’Adriatico meridionale, dove verranno impiegate nuove tecnologie come l’Ocean Glider, un veicolo autonomo sottomarino in grado di raccogliere dati su profili di temperatura, salinità e correnti oceaniche, e i robot subacquei del programma internazionale Argo, un’iniziativa globale per il monitoraggio continuo dell’oceano.
Il 15 settembre, la *Laura Bassi* rientrerà a Trieste, pronta per affrontare la successiva e ambiziosa Campagna Antartica, prevista per il 4 ottobre.
Questa serie di missioni rappresenta un impegno continuo dell’Italia nella ricerca oceanografica, contribuendo in modo significativo alla conoscenza dei nostri oceani e alla protezione del loro delicato equilibrio.