giovedì 7 Agosto 2025
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Mailyn e la suocera: la chiamata al 112 svela la verità.

Il collasso psicologico di Mailyn ha infranto il macabro disegno pianificato, portandola a compiere una telefonata disperata al 112.
La ricostruzione degli eventi, offerta da Lorena Venier, dipinge un quadro inquietante che si estende dal 25 luglio, data dell’omicidio, fino al 31, giorno in cui la nuora, sopraffatta dal rimorso e dalla paura, richiede l’intervento delle forze dell’ordine.

La vicenda, intrisa di una profonda angoscia, si è sviluppata in un clima di crescente tensione tra le due donne, un rapporto già segnato da dinamiche complesse e, a quanto pare, conflittuali.

La chiamata al numero di emergenza rappresenta un punto di svolta, un varco aperto nella rete di silenzi e segreti che aveva avvolto la tragedia.
La voce di Mailyn, ancora afflitta da un italiano incerto – testimonianza del suo recente arrivo in Italia nel 2022 – si spezza nell’accusa straziante: “Mia suocera ha ucciso il figlio”.

Le parole, pronunciate con difficoltà, denunciano un trauma profondo e una condizione di estrema vulnerabilità.

Immediatamente dopo la confessione, si percepisce un acceso litigio in sottofondo, un tentativo di soppressione della comunicazione, una lotta silenziosa per il controllo del racconto.
“No, Lorena, no”, emerge come frammento di un confronto violento, suggerendo che Lorena stessa potrebbe aver cercato di impedire a Mailyn di rivelare la verità, forse tentando di strapparle il telefono di mano.
L’analisi delle braccia di Mailyn ha rivelato la presenza di lividi, segni fisici che alimentano interrogativi sulla sua condizione durante il periodo intercorso tra l’omicidio e la chiamata al 112.
Questi segni, silenziosi testimoni di una possibile coercizione o violenza, amplificano la gravità della situazione e aprono la strada a indagini più approfondite per accertare il ruolo e il coinvolgimento di entrambe le donne nella tragica vicenda.
La chiamata al 112 non è solo una denuncia, ma un grido d’aiuto che solleva interrogativi cruciali sulle dinamiche familiari, sulle responsabilità individuali e sulla complessità del dolore e del rimorso.

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