La storia di Maurizio Stefanizzi incarna un’eredità di dedizione e servizio che si estende per quasi mezzo secolo all’interno dell’Arma dei Carabinieri. Benché l’età anagrafica non lo collochi in cima alla classifica dei più anziani, il suo percorso professionale, iniziato il 26 settembre 1976, lo consacra come il carabiniere con la più lunga anzianità di servizio in Italia, un primato che lo pone al di sopra persino del Comandante Generale dell’Arma. La recente onorificenza della cittadinanza onoraria di Trieste, città a cui il Generale Stefanizzi sente un profondo legame storico e personale, ha offerto l’occasione per ripercorrere un curriculum costellato di impegno e prestigio.Nato a Bisignano, in provincia di Cosenza, nel 1960, Stefanizzi ha scelto di seguire le orme di suo padre e di suo nonno, entrambi anch’essi servitori dello Stato con l’Arma. Questa tradizione familiare non ha rappresentato un peso, ma una fonte di ispirazione e un profondo senso del dovere verso la comunità. L’attenta riflessione sul ruolo dei Carabinieri nella società, espressa durante la cerimonia di Trieste, ha sottolineato l’importanza di una presenza capillare e attenta, in particolare verso le fasce più vulnerabili della popolazione. La prossima pensione, imminente, segna la conclusione di un capitolo intenso e prolifico, ma non diminuisce il suo attaccamento ai valori che hanno guidato la sua carriera.Il comando di quattro regioni – Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia – dal 2023, testimonia la fiducia e la responsabilità che gli sono state accordate nel corso degli anni. Questa posizione di comando ha permesso a Stefanizzi di consolidare e rafforzare la presenza dell’Arma sul territorio, promuovendo un modello di sicurezza partecipata e orientato alla prevenzione. La sua formazione accademica, culminata nel conseguimento di due lauree, nella frequenza dell’Accademia Militare di Modena e del Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze, unitamente a due Master, ha contribuito a plasmare un leader competente e preparato, capace di affrontare le sfide complesse del panorama sociale e delle dinamiche criminali. La vasta esperienza maturata a capo di numerosi reparti e comandi, sigillata da innumerevoli medaglie e riconoscimenti, sottolinea il suo contributo significativo alla sicurezza nazionale e alla salvaguardia dei valori democratici. La sua storia, più che un semplice dato statistico, è un potente simbolo della dedizione e del valore del servizio pubblico in Italia.