sabato, 7 Giugno 2025
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Memoria, Libertà e Dovere: Riflessioni per il 2 Giugno

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Il rintocco solenne del martello campanario, che oggi risuona con una gravità amplificata dalle vicende belliche a breve distanza, ci proietta ineluttabilmente di fronte alla verità essenziale: la libertà, quella conquista preziosa e fragile, non si erige su promesse o ideali astratti, ma si fonda sulla resilienza, sul sacrificio e sulla capacità di difesa. La giustizia, priva della forza di far rispettare le proprie sentenze, si trasformerebbe in un’illusione, una mera aspirazione disillusa. Similmente, la libertà, come fiore delicato, necessita di essere protetta dal vento della tirannia e dall’ombra dell’oppressione.Il silenzio eloquente dei caduti, scolpiti nel marmo e immortali nella memoria collettiva, ci sussurra un monito urgente: la pace è un bene arduo da preservare, un equilibrio precario che richiede vigilanza costante e la prontezza a rispondere con fermezza a chi lo minaccia. Non si tratta di glorificare la guerra, di esaltare la violenza come fine, ma di riconoscere che, in un mondo imperfetto, la forza militare rappresenta spesso l’ultima barriera contro l’ingiustizia e l’oppressione.Nel commemorare il 2 Giugno, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha voluto riaffermare i valori fondanti della nostra identità nazionale, ancorandoli alla realtà costituzionale della Repubblica Italiana. La *patria*, non un mero concetto geografico, ma l’insieme di tradizioni, cultura e valori condivisi che ci legano ai nostri antenati e ci proiettano verso il futuro. L’*onore*, il senso del dovere e della responsabilità verso la comunità, l’impegno a difendere i principi democratici. Il *dovere*, non un peso impositivo, ma un atto di cittadinanza attiva, un contributo alla costruzione di una società più giusta e solidale.La Repubblica Italiana, nata dalle macerie di una guerra devastante e dalle ceneri di un regime oppressivo, si presenta oggi come un esempio di democrazia pacifica e stimata a livello internazionale. Ma questa stabilità, questa prosperità, non sono il risultato di un destino benigno, ma il frutto di un percorso accidentato, costellato di sacrifici e di lotte per la libertà. La nostra Repubblica, pur nell’attuale contesto geopolitico complesso, deve incarnare e difendere questi valori, garantendo che le generazioni future possano ereditare un mondo libero, giusto e prospero, un mondo in cui il suono del martello campanario non risuoni più come annuncio di guerra, ma come promessa di pace duratura. La memoria dei caduti ci esorta a perseguire questo obiettivo con determinazione e a non dimenticare mai il prezzo che è stato pagato per la nostra libertà.

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