Metalmeccanica Friulana: Resilienza, Innovazione e Divario in Crescita

La Metalmeccanica Friulana: Resilienza, Innovazione e la Sfida di un Divario CrescenteIl settore metalmeccanico friulano, linfa vitale dell’economia regionale, dimostra una notevole capacità di ripresa, segnando un’inversione di tendenza significativa dopo due anni di lieve contrazione.

I dati preliminari del 2025, elaborati dall’Osservatorio Metalmeccanica FVG, promosso da COMET e supportato da Area Science Park, Intesa Sanpaolo, Università di Trieste e Udine, rivelano una crescita dello 0,9%, un dato che contrasta nettamente con la dinamica negativa che affligge il resto del comparto manifatturiero regionale (-1,4%).
Questo risultato, confermato nel giugno 2025, sottolinea la determinazione delle imprese friulane nell’affrontare le turbolenze di un contesto internazionale complesso.

La specializzazione elettro-meccanica, tradizionalmente concentrata nelle province di Udine e Pordenone (che ne ospitano il 77%), continua a dominare il panorama produttivo.
Tuttavia, la crescita non è uniforme.
Il report evidenzia un divario crescente tra le aziende che investono in innovazione, governance giovanile e orientamento all’export, e quelle che faticano a tenere il passo, un fenomeno che il presidente di COMET, Sergio Barel, definisce una “polarizzazione del tessuto produttivo”.

L’impegno verso l’innovazione si manifesta in modo tangibile: il 36% delle aziende metalmeccaniche friulane presenta segnali concreti, quali brevetti, partecipazione a progetti europei o regionali, e la creazione di startup e spinoff, una percentuale superiore rispetto alla media della manifattura regionale (32%).

Questo impegno testimonia una visione strategica orientata al futuro e alla competitività globale.
Sul fronte economico, il fatturato del settore ha registrato un incremento dell’8,7% tra il 2021 e il 2024, in linea con l’andamento nazionale.
Tuttavia, la contrazione del 2024 rispetto al 2023 (-4,1% in FVG contro -3,3% a livello nazionale) suggerisce una maggiore vulnerabilità del tessuto produttivo regionale a specifiche crisi e shock esterni.

La redditività, misurata tramite l’Ebitda Margin, ha subito una lieve diminuzione, attestandosi al 10,8%, vicina alla media nazionale, indicando una pressione sui margini a seguito dell’aumento dei costi energetici e delle materie prime.
Nonostante le difficoltà, si osserva un rafforzamento della solidità patrimoniale delle imprese, con un patrimonio netto sul passivo in crescita fino al 39,7%, un dato che riflette una gestione finanziaria prudente e una capacità di assorbire shock economici.

L’impatto della contrazione del 2024 non è stato uniforme: le microimprese hanno subito le perdite maggiori (-5,1%), seguite dalle piccole imprese (-4,0%), mentre medie e grandi aziende hanno mostrato una maggiore resilienza (+0,8%).

Un elemento particolarmente significativo emerge dall’analisi delle strutture di governance aziendale: le aziende che includono almeno un under 40 nel board registrano una crescita a doppia cifra (+26,8%), mentre quelle con tutti i membri over 65 si attestano a un modesto +5,9%.

Questo dato suggerisce che l’apertura a nuove prospettive e competenze giovanili sia un fattore determinante per la crescita e la capacità di adattamento delle imprese metalmeccaniche friulane.
In sintesi, la metalmeccanica friulana si configura come un settore resiliente e proiettato verso il futuro, ma che deve affrontare la sfida di ridurre il divario tra le aziende più dinamiche e quelle in difficoltà, promuovendo l’innovazione, la governance inclusiva e l’orientamento all’export per consolidare la sua posizione di pilastro dell’economia regionale.

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