sabato 2 Agosto 2025
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Trieste

Microcamera in redazione: sconcerto e appello alla libertà di stampa

La scoperta di una microcamera occultata in un bagno della redazione di Trieste News, in via Coroneo 39A, ha generato un’onda di sconcerto e preoccupazione, non solo all’interno della testata online, ma anche nel più ampio contesto giornalistico e civico.
Francesco Viviani, Coordinatore editoriale, ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime piena fiducia nell’inchiesta avviata dalle autorità competenti, sottolineando la loro responsabilità cruciale nell’accertamento dei fatti e nella ricostruzione degli eventi che hanno portato a questa grave violazione della privacy.
Viviani evidenzia come l’accaduto rappresenti una ferita profonda per l’intero team, un attacco diretto al diritto fondamentale di operare in un ambiente lavorativo sicuro e protetto.

L’episodio, lungi dall’essere un incidente isolato, si configura come un campanello d’allarme, un sintomo di una fragilità sociale in cui la libertà di espressione, pilastro della democrazia, è costantemente minacciata.

Riferendosi ad Orwell, Viviani richiama la complessità del concetto di libertà: non è solo la possibilità di dire ciò che si pensa, ma anche il diritto di farlo senza temere ritorsioni, intimidazioni o intrusioni nella sfera privata.

L’installazione occulta di una microcamera, infatti, non è solo una violazione della legge, ma un tentativo di manipolazione, di controllo, di soffocamento del dissenso.

Essa implica una profonda sfiducia nelle istituzioni, una erosione dei principi etici che dovrebbero guidare il rapporto tra giornalisti e potere.
La redazione, in questo contesto, si sente violata nella sua integrità, nella sua capacità di svolgere il proprio lavoro in modo indipendente e responsabile.

In risposta a questa minaccia, la società editrice Mediaimmagine, con il supporto dell’amministratore Roberto Srelz, ha accelerato l’implementazione di misure di sicurezza rafforzate.

L’introduzione di rilevatori di microspie, un sistema di controllo accessi più stringente e la necessità di autorizzazione per l’installazione di sistemi di allarme avanzati sono passi necessari per ripristinare un senso di sicurezza e per prevenire future intrusioni.
Tuttavia, Viviani sottolinea come queste misure tecniche siano insufficienti: la vera sicurezza risiede nella cultura della trasparenza, nel rispetto dei diritti individuali e nella vigilanza costante contro ogni forma di abuso di potere.

Nonostante lo shock e la preoccupazione, Trieste News ribadisce il proprio impegno a proseguire la propria attività con la stessa determinazione e spirito civico che l’hanno sempre contraddistinta.

La testata si confida nella capacità della città e dei suoi lettori di comprendere la gravità dell’accaduto e di sostenere il diritto a un’informazione libera e indipendente, fondamento imprescindibile di una società democratica e consapevole.
L’episodio rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità per rafforzare i valori che guidano il giornalismo e per promuovere una cultura della responsabilità e del rispetto.

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