Montagna friulana: imprese in crescita, sfida all’isolamento.

Il cuore montano del Friuli Venezia Giulia, lungi dall’essere segnato da un declino inesorabile, si rivela un ecosistema economico dinamico e resiliente.

L’analisi recente del Centro Studi della Camera di Commercio Pordenone-Udine, basata su dati Istat e Infocamere, certifica, per la quarta volta consecutiva, un incremento del numero di imprese attive.
Al 31 dicembre 2024, il registro delle sedi d’impresa conta 5.018 unità, un dato che evidenzia una crescita dello 0,9% rispetto all’anno precedente, a dispetto di una narrativa spesso dominata da previsioni pessimistiche.
Questo risultato assume una rilevanza particolare se contestualizzato con l’andamento demografico.
La popolazione residente nei 58 comuni montani ha subito una contrazione significativa tra il 2019 e il 2025, passando da 63.371 a 59.865 unità, una perdita del 5,5%.

Questa diminuzione, pur consistente, supera la media regionale (-1,3%), ma non sembra aver compromesso la capacità imprenditoriale del territorio.

La forza trainante di questa ripresa è rappresentata principalmente dal settore dei servizi, che ha registrato un’impennata del 5,5%.
Anche il comparto delle costruzioni contribuisce positivamente alla crescita, con un aumento dell’1,6%.
Il settore primario, tradizionalmente cruciale per le economie montane, si mantiene stabile, mentre commercio, industria e il delicato settore dell’ospitalità e della ristorazione, sebbene in calo, presentano un’incidenza notevolmente superiore alla media regionale (17,1% contro 9,4%).

Questo dato suggerisce una particolare dipendenza del tessuto economico montano dal turismo, un fattore cruciale che richiede politiche mirate e strategie di valorizzazione del territorio.

L’incremento delle imprese non è un mero dato statistico, ma un indicatore di una capacità di adattamento e di innovazione che merita di essere compresa e sostenuta.

Come sottolinea Giovanni Da Pozzo, Presidente della Cciaa Pordenone-Udine, questa vitalità imprenditoriale deve essere alimentata e integrata con interventi mirati a migliorare le infrastrutture e, soprattutto, a superare le criticità legate all’accessibilità.
L’isolamento geografico, spesso un elemento distintivo delle aree montane, rappresenta una barriera allo sviluppo economico, rendendo necessario un impegno concreto per facilitare i collegamenti e migliorare la logistica.

Oltre alle infrastrutture fisiche, è fondamentale investire in infrastrutture digitali, promuovendo la connettività e l’adozione di tecnologie innovative.
L’economia della montagna del futuro dovrà essere un’economia diversificata, capace di integrare le tradizioni con l’innovazione, di valorizzare le risorse naturali e culturali, e di creare opportunità di lavoro per le nuove generazioni.

La sfida è trasformare le criticità in opportunità, costruendo un futuro sostenibile per le comunità montane del Friuli Venezia Giulia.

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