A Nairobi si inaugura un momento cruciale per il futuro della ricerca scientifica africana: un workshop intensivo organizzato dalla The World Academy of Sciences (TWAS), in collaborazione con il Ministero Federale Tedesco per la Ricerca, la Tecnologia e lo Spazio.
Questa iniziativa, parte integrante del programma Seed Grant for New African Principal Investigators (SG-NAPI), si configura come un investimento strategico nel capitale umano del continente, riunendo ventotto giovani ricercatori provenienti da sedici nazioni: Benin, Camerun, Gibuti, Etiopia, Gabon, Ghana, Kenya, Malawi, Mauritius, Namibia, Nigeria, Somalia, Tanzania, Uganda, Zambia e Zimbabwe.
L’evento non si limita ad un mero scambio di informazioni, ma mira a fornire strumenti concreti e competenze avanzate per affrontare le sfide della ricerca contemporanea.
Il programma didattico, strutturato in tre giornate, si articola attorno a pilastri fondamentali per la crescita professionale e l’impatto della ricerca: dalla padronanza della scrittura scientifica rigorosa e persuasiva, all’utilizzo etico e responsabile delle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, passando per la comunicazione efficace della scienza al pubblico e alle istituzioni.
Particolare attenzione è riservata al mentoring, una componente essenziale per lo sviluppo di una leadership scientifica robusta e inclusiva, e alla ricerca transdisciplinare, sempre più necessaria per affrontare problematiche complesse che trascendono i confini delle singole discipline.
La cerimonia inaugurale, affidata a Catherine Ngila, direttrice esecutiva della Fondazione africana per donne e giovani nell’istruzione, scienza, tecnologia e innovazione, sottolinea l’importanza di un approccio equo e paritario nella promozione della ricerca scientifica, incoraggiando la partecipazione attiva di tutti i talenti, indipendentemente dal genere o dall’origine geografica.
Il programma SG-NAPI, avviato nel 2021, rappresenta una risposta mirata alla “fuga di cervelli” che ha storicamente penalizzato il continente africano.
Sostiene ricercatori africani di talento, con dottorato conseguito all’estero, che scelgono di reinvestire le proprie competenze nel proprio paese d’origine o che si apprestano ad intraprendere una carriera accademica in Africa.
Questa scelta strategica non solo favorisce lo sviluppo di competenze avanzate localmente, ma contribuisce anche a rafforzare l’identità e l’autonomia della comunità scientifica africana.
Fondata nel 1983 e riconosciuta ufficialmente nel 1985, la TWAS, in quanto unità di programma dell’UNESCO, si pone come ponte tra la scienza e lo sviluppo sostenibile, promuovendo la collaborazione internazionale e l’innovazione.
Come afferma la presidente della TWAS, Quarraisha Abdool Karim, questa iniziativa si inserisce in un impegno più ampio per sostenere la ricerca scientifica africana, volta a rispondere alle pressanti esigenze nazionali e regionali e a contribuire a un futuro più prospero e resiliente per il continente.
Il workshop di Nairobi non è quindi solo un’occasione di formazione, ma un investimento cruciale per la costruzione di una comunità scientifica africana forte, connessa e capace di affrontare le sfide del XXI secolo.