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domenica 9 Novembre 2025

Nuove droghe nel Nord-Est: allarme Pregabalin e Mdphp

L’emergenza delle nuove sostanze psicoattive nel Nord-Est italiano sta ponendo sfide sempre più complesse alle forze dell’ordine e alla comunità scientifica.
Il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti (Lass) del comando provinciale di Pordenone, cruciale nell’identificazione e caratterizzazione di queste molecole, ha recentemente isolato due composti particolarmente preoccupanti, destinati a compromettere la salute e la sicurezza dei giovani.
La prima sostanza rilevata, il Pregabalin, rappresenta una deviazione allarmante dall’uso terapeutico previsto.

Originariamente sviluppato come farmaco anticonvulsivante e ansiolitico, il Pregabalin è soggetto a rigorosa prescrizione medica.
La sua comparsa nel circuito delle droghe, in particolare adulterante della cocaina, segnala un’abile strategia di manipolazione volta a mascherare e potenziare gli effetti di sostanze illegali.

Questa adulterazione è particolarmente insidiosa: l’interazione del Pregabalin con altre sostanze, quali alcol o oppioidi, può innescare reazioni avverse gravissime, con esiti potenzialmente fatali.

La presenza di questo farmaco nel contesto dello spaccio criminale indica non solo la capacità dei trafficanti di procurarsi sostanze farmaceutiche, ma anche la loro volontà di sfruttare la vulnerabilità dei consumatori, spesso ignari dei rischi che corrono.
La seconda sostanza, l’Mdphp, è di ancora maggiore allarme.
Si tratta di una nuova droga sintetica, mai precedentemente documentata nella regione Friuli-Venezia Giulia.
La sua natura sintetica, il colore beige e la produzione in laboratori clandestini suggeriscono un’origine illecita sofisticata, dove la qualità e la purezza sono del tutto imprevedibili.

Gli effetti descritti – insonnia persistente, disidratazione severa, tachicardia incontrollata, ipertensione arteriosa e un pericoloso distacco dalla realtà – evidenziano un profilo tossicologico gravemente compromettente.
La potenziale letalità, sebbene ancora in fase di studio approfondito, è un fattore di estrema preoccupazione.
L’episodio dei sequestri effettuati a Sacile e Treviso, dove la sostanza è stata acquistata tramite il dark web, rivela l’utilizzo di canali di distribuzione online, complessi da tracciare e controllare, che permettono ai trafficanti di raggiungere un pubblico sempre più ampio.

Questi due casi illustrano un trend preoccupante: l’evoluzione continua delle droghe sintetiche, spesso prodotte in laboratori illegali con scarso controllo sulla qualità e sulla composizione.
L’utilizzo del dark web come piattaforma di vendita aggrava ulteriormente la situazione, rendendo difficile l’applicazione delle leggi e la prevenzione dei danni.

È necessario intensificare gli sforzi di monitoraggio, ricerca scientifica e sensibilizzazione, per contrastare efficacemente questo fenomeno e proteggere la salute dei giovani, attraverso campagne di informazione mirate e un rafforzamento della collaborazione tra forze dell’ordine, istituzioni sanitarie e comunità scientifica.
Il confronto con altre regioni e paesi può fornire strumenti utili per comprendere meglio le dinamiche di questo mercato illecito e sviluppare strategie di intervento più efficaci.

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