Il Teatro Miela di Trieste, fulcro culturale di una città crocevia di identità e memorie, si appresta a inaugurare un capitolo inedito della sua esistenza.
Questo momento di transizione, segnato dal passaggio del timone artistico da Massimo Navone alla compagnia Artifragili, testimonia una visione strategica volta a promuovere un dialogo intergenerazionale all’interno del panorama artistico.
La decisione, formalizzata dal Consiglio di amministrazione di Coop Bonawentura/Teatro Miela, presieduto da Enzo d’Antona, non si configura semplicemente come un cambio di direzione, bensì come un investimento nel futuro e nell’evoluzione del teatro stesso.
Il Teatro Miela, negli ultimi anni, ha consolidato il suo ruolo imprescindibile come motore culturale sul territorio, una fucina di idee e un punto di riferimento per la comunità.
La scelta di Artifragili, una compagnia giovane e dinamica, riflette l’intenzione di proseguire lungo un percorso di innovazione e sperimentazione, preservando al contempo l’identità distintiva e i valori fondanti del teatro.
Questo approccio, lungi dall’essere una rottura, si presenta come un’evoluzione organica, un arricchimento che attinge a nuove energie e prospettive.
Il triennio di Massimo Navone, direttore artistico dal 2023 al 2025, ha rappresentato un periodo di significativo rilancio per il Miela.
Oltre a una programmazione artistica rinnovata e ampliata, Navone ha introdotto un’importante iniziativa di formazione, attraverso laboratori creativi aperti a un pubblico eterogeneo, contribuendo a creare un ecosistema culturale più inclusivo e partecipativo.
Il solido rapporto che si è instaurato tra Navone e Artifragili, con la compagnia che ha operato come residente e collaboratore attivo, ha fornito le basi per questa naturale successione.
Artifragili, composta dagli artisti under 35 Alejandro Bonn, Romina Colbasso, Veronica Dariol e Davide Rossi, nasce a Trieste nel 2018.
Il gruppo si distingue per un approccio multidisciplinare e un linguaggio scenico contemporaneo, capace di dialogare con il pubblico attraverso forme espressive originali e coinvolgenti.
La loro nomina a direttori artistici non è solo un riconoscimento del loro talento e della loro visione, ma anche un segno di fiducia nelle nuove generazioni e nella loro capacità di interpretare e reinventare il ruolo del teatro nel contesto sociale e culturale contemporaneo.
Si preannuncia un periodo di fermento creativo, in cui la tradizione e l’innovazione si incontreranno per definire il futuro del Teatro Miela, un luogo di incontro, di riflessione e di emozione per la città di Trieste e oltre.







