Il tribunale di Udine si appresta a celebrare un processo di notevole delicatezza e complessità, destinato a fare luce sulle circostanze che hanno condotto al decesso di Laura Pin, settantacinque anni, avvenuto il 27 giugno 2023 nella sua abitazione di Fiume Veneto.
La scomparsa, apparentemente legata a patologie preesistenti e invalidanti che la costringevano a letto, ha innescato un’indagine che ha portato alla contestazione, nei confronti del marito Severino Sist, settantotto anni, l’accusa di omicidio aggravato.
L’ipotesi accusatoria solleva interrogativi profondi riguardanti la dinamica familiare e i potenziali abusi che potrebbero aver preceduto e contribuito al tragico epilogo.
L’aggravante della parentela, in particolare, sottolinea il ruolo di fiducia e vicinanza che il marito aveva nei confronti della moglie, rendendo ancora più grave la presunta violazione di quel rapporto.
Il fatto che il presunto omicidio sia stato commesso approfittando della vulnerabilità e dell’impossibilità di difesa della vittima, ulteriormente appesantisce la posizione di Sist.
L’indagine ha portato alla luce un passato segnato da precedenti comportamenti violenti.
Nel 2019, Sist aveva già patteggiato una condanna a 14 mesi per maltrattamenti in famiglia, un episodio che getta una luce inquietante sulla relazione con la moglie e suggerisce una spirale di violenza latente.
L’autopsia, elemento cruciale nell’accertamento delle cause del decesso, ha rivelato la presenza di percosse, inferte presumibilmente a mani nude o con l’utilizzo di oggetti contundenti, concentrate nella regione cranica.
Questi riscontri medico-legali smentiscono, di fatto, l’impressione di una morte naturale, orientando le indagini verso un atto doloso.
Il processo che si terrà a Udine non si limita a definire la responsabilità penale di Severino Sist, ma si propone di analizzare le dinamiche di potere e di controllo che si manifestano all’interno delle relazioni familiari, spesso celate e difficili da individuare.
Il caso Pin-Sist, pertanto, pone l’attenzione sulla necessità di rafforzare i sistemi di protezione delle vittime di violenza domestica, con particolare riferimento agli anziani, spesso isolati e privi di adeguati supporti.
L’esito del processo sarà determinante per comprendere meglio l’entità dei traumi inflitti a Laura Pin e per assicurare alla giustizia la verità sulla sua morte, un atto che ha privato una famiglia e una comunità di una figura preziosa.






