Il 26 ottobre, a Prepotto, una manifestazione automobilistica si è trasformata in un episodio di grave allarme sociale.
Un uomo, con precedenti penali a suo carico, ha interrotto la competizione sparando colpi di pistola in aria, provocando una reazione di spavento e confusione tra il pubblico e i partecipanti.
La dinamica, inizialmente avvolta nella nebbia della fuga immediata dell’individuo, è stata poi ricostruita grazie a un’operazione investigativa meticolosa da parte dei Carabinieri di Cividale del Friuli.
Le indagini, basate su testimonianze dirette, segnalazioni e, soprattutto, un’analisi approfondita dei filmati disponibili, hanno permesso di restringere il campo e identificare il responsabile.
La sua condotta, apparentemente improvvisa, solleva interrogativi sulle motivazioni che l’hanno spinta a compiere un gesto così irresponsabile e pericoloso, mettendo a repentaglio l’incolumità di numerosi presenti.
L’esecuzione di una perquisizione domiciliare ha portato al sequestro di diversi oggetti: una pistola scacciacani, presumibilmente l’arma utilizzata durante l’intimidazione, e due armi ad aria compressa, entrambe facilmente reperibili sul mercato.
Questo fatto, sebbene non attenui la gravità del gesto, evidenzia la facilità con cui elementi potenzialmente pericolosi possono finire nelle mani di persone con intenzioni discutibili.
L’uomo è stato denunciato per minaccia aggravata, una figura di reato che punisce l’intimidazione che induce alla paura e al timore per la propria incolumità, e per accensione o esplosione pericolose, relativa al rischio concreto di danni a persone e cose derivante dall’uso di armi da fuoco, anche se risultate essere scacciacani.
Al momento, gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire il quadro completo della situazione, cercando di comprendere le ragioni alla base di un comportamento del genere.
L’analisi del profilo psicologico dell’individuo, unitamente all’esame delle possibili connessioni con altri eventi o situazioni, potrebbe fornire elementi utili per chiarire il movente e prevenire il ripetersi di episodi simili, riaffermando il primato della sicurezza e del rispetto delle regole in contesti pubblici.
L’episodio ha riacceso il dibattito sulla regolamentazione delle armi, anche di libera vendita, e sulla necessità di rafforzare i controlli per evitare che diventino strumenti di allarme sociale.







