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sabato 15 Novembre 2025

Restituiti tesori: Carabinieri Udine salvaguardano la memoria culturale mondiale.

In occasione della Giornata Unesco, un monito costante contro il saccheggio e la depredazione del patrimonio culturale mondiale, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine hanno celebrato un importante successo con due restituzioni di rilievo, presentate nel corso di una conferenza ospitata a Palazzo Coronini-Cronberg, promossa dal Club per l’Unesco di Gorizia.
Questi eventi non sono solo il coronamento di indagini meticolose, ma anche un simbolo del rinnovato impegno a contrastare un traffico illecito che erode la memoria collettiva e impoverisce il patrimonio dell’umanità.

La prima restituzione riguarda sei preziose epistole manoscritte, datate all’Ottocento e redatte in italiano e tedesco.
Questi documenti, un tempo parte integrante dell’Archivio della Curia Arcivescovile di Gorizia, erano stati sottratti e ricompaiono, inaspettatamente, nel panorama del collezionismo online.
Le indagini, orchestrate dalla Procura della Repubblica di Trieste, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archivistica e il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, hanno permesso di ricostruire la loro provenienza ecclesiastica.

Il Tribunale, con un atto giudiziario recente, ha confermato la legittima proprietà dell’Arcidiocesi, aprendo la strada alla restituzione dei manoscritti, testimonianze tangibili di un’epoca e di un dialogo culturale che trascende i confini nazionali.

La seconda restituzione assume una dimensione di particolare rilevanza internazionale, coinvolgendo l’Ambasciata di Croazia.

Si tratta di un volume del 1698, l’opera “Historia di Trieste” del Fra Ireneo della Croce, un documento storico di inestimabile valore per la comprensione delle origini e dell’evoluzione della città.
Questo libro, strappato alle sale della Biblioteca Nazionale e Universitaria di Zagabria tra il 1982 e il 1985, è stato rintracciato attraverso le piattaforme di e-commerce operanti in provincia di Gorizia.
L’individuazione è stata resa possibile grazie alla consultazione e all’incrocio di dati contenuti nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, uno strumento fondamentale a livello internazionale nella lotta al traffico di opere d’arte e manufatti.

L’attività investigativa ha beneficiato del prezioso supporto di Europol, che ha coordinato la cooperazione con le autorità croate, sottolineando l’importanza di una risposta transnazionale e coordinata per contrastare un fenomeno criminale che supera i confini nazionali.

La Procura della Repubblica di Gorizia ha provveduto a disporre la riconsegna del volume all’ente proprietario croato, sancendo il ritorno a casa di un testimone silenzioso di storia e cultura.
Questi eventi, al di là del loro valore giuridico e procedurale, rappresentano un’occasione per riflettere sulla necessità di rafforzare la prevenzione, la collaborazione internazionale e la sensibilizzazione del pubblico verso la tutela del patrimonio culturale, un bene comune che appartiene a tutti e che deve essere preservato per le generazioni future.

La lotta al traffico illecito di beni culturali è una battaglia che richiede un impegno costante e una visione globale, perché la perdita di un’opera d’arte o di un documento storico significa la perdita di una parte della nostra identità e della nostra memoria collettiva.

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