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mercoledì 12 Novembre 2025

Ricerca sanitaria in Friuli: la Regione investe nel futuro

La salute pubblica e il progresso scientifico si nutrono dell’ingegno umano, un capitale imprescindibile per l’innovazione e la cura.

Riconoscendo questo legame vitale, la Regione ha intrapreso un percorso strategico di investimento nel capitale umano, con particolare attenzione al tessuto della ricerca biomedica, come evidenziato dall’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, durante la conferenza stampa dedicata alla stabilizzazione del personale di ricerca degli Istituti di Ricerca Clinica (IRCCS) Burlo Garofolo di Trieste e Centro di Ricerche Applicate (CRO) di Aviano.
Al tavolo dei relatori, i direttori generali Francesca Tosolini (Burlo) e Giuseppe Tonutti (CRO), insieme ai direttori scientifici Massimo Zeviani e Gustavo Baldassarre, hanno condiviso l’importanza di questa decisione per il futuro della ricerca sanitaria friulana.

L’annuncio di Riccardi rappresenta una svolta significativa: a partire dal 2026, la copertura finanziaria per i ricercatori assunti a tempo indeterminato in questi due istituti di eccellenza passerà completamente in capo alla Regione.

Un impegno economico tangibile, che si traduce in 1,6 milioni di euro per il Burlo e 3,5 milioni per il CRO, risorse destinate a coprire interamente il fabbisogno organico della ricerca, un segnale forte di continuità e fiducia.

Questa iniziativa non è semplicemente una stabilizzazione di posti di lavoro; è un investimento nella capacità di innovazione e nel potenziale di sviluppo del sistema sanitario regionale.

I 19 professionisti coinvolti, precedentemente gravati dall’incertezza dei contratti a termine, potranno ora dedicarsi interamente alla ricerca, liberando le proprie energie creative e contribuendo in modo più efficace alla produzione di nuove conoscenze e terapie.
I direttori generali Tosolini e Tonutti hanno sottolineato come questa misura ponga fine a un sistema basato su borse di studio temporanee e contratti precari, offrendo un percorso di carriera strutturato e una collocazione istituzionale solida per figure chiave nell’ambito dell’attività scientifica.

Questa stabilità permette di favorire la creazione di sinergie, la collaborazione tra ricercatori e la trasmissione di competenze.

Il direttore scientifico del Burlo, Massimo Zeviani, ha riaffermato la missione fondamentale degli IRCCS: colmare il divario tra la ricerca di laboratorio e la pratica clinica, traducendo le scoperte scientifiche in benefici concreti per i pazienti.
Stabilizzare il personale di ricerca significa garantire la continuità di questo processo di traduzione, accelerando l’introduzione di terapie innovative e personalizzate.

Il collega del CRO, Gustavo Baldassarre, ha definito l’investimento regionale un modello di riferimento a livello nazionale, sia per l’entità delle risorse stanziate che per la visione strategica che sottende, contribuendo a elevare il livello della ricerca traslazionale nel Friuli-Venezia Giulia.

Questo approccio lungimirante mira a posizionare la regione come polo di eccellenza nel panorama della ricerca biomedica italiana, attirando talenti e promuovendo collaborazioni internazionali.

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