La revisione del sistema di governance dei beni culturali e del paesaggio in Friuli Venezia Giulia rappresenta un’evoluzione significativa, mirata a ottimizzare l’efficienza e la reattività delle risposte ai cittadini, mantenendo al contempo una rigorosa tutela del patrimonio storico-artistico e ambientale.
Questo ambizioso progetto, sostenuto dalla Commissione Paritetica Stato-Regione FVG, implica un trasferimento di competenze e funzioni dalla Soprintendenza regionale alla Regione stessa.
L’iniziativa nasce dalla necessità di superare le criticità spesso associate alla complessità amministrativa e alla lentezza dei processi decisionali.
Il modello attuale, caratterizzato da una stratificazione burocratica e da un coordinamento non sempre fluido tra gli enti coinvolti, rischia di compromettere la capacità di rispondere efficacemente alle esigenze del territorio e di valorizzare al meglio il suo inestimabile patrimonio.
La Commissione Paritetica, organismo cruciale in questo processo di trasformazione, è composta da esperti di alto livello, selezionati tra docenti universitari (presidi delle facoltà di Giurisprudenza di Trieste e Udine) e rappresentanti istituzionali sia dello Stato che della Regione.
Questa composizione garantisce un equilibrio tra competenze giuridiche, conoscenze specifiche del settore e sensibilità verso le esigenze del territorio.
Il trasferimento di funzioni, previsto dallo Statuto regionale, segue un iter preciso e rigoroso.
La Commissione Paritetica formula la proposta di trasferimento, che viene poi esaminata e ratificata dal Ministero competente, per poi essere riapprovata dalla stessa Commissione.
Questo sistema multilivello assicura una verifica approfondita e una condivisione responsabile delle decisioni, evitando derive arbitrarie e promuovendo la trasparenza.
L’impegno del Governo nazionale, espresso attraverso i ministri Ciriani e Giuli, fornisce una solida base di supporto a questa riforma, indicando una volontà condivisa di modernizzare la gestione del patrimonio culturale e paesaggistico.
L’obiettivo è concretizzare il processo di trasferimento entro il 2028, segnando una tappa fondamentale per il futuro della tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e ambientale del Friuli Venezia Giulia, con una maggiore capacità di risposta alle esigenze della comunità locale e una più efficace promozione del territorio a livello nazionale e internazionale.
Si punta a un modello più agile, partecipativo e orientato ai risultati, in grado di coniugare la salvaguardia del passato con le sfide del futuro.