venerdì 22 Agosto 2025
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Trieste

Riorganizzazione cantiere: migranti spostati, emergenza Porto Vecchio

L’imminente riorganizzazione delle attività di cantiere, attualmente in corso nei pressi del Molo IV, determinerà un trasferimento delle operazioni di scavo verso l’area del Porto Vecchio, con ripercussioni significative sulla popolazione migrante che vi risiede.
La notizia, comunicata durante il primo incontro periodico tra la Questura di Trieste e la stampa locale, segna un cambiamento di strategia nella gestione di questa delicata situazione.
La prassi finora consolidata, che vedeva i migranti spostati temporaneamente per consentire interventi specifici, come operazioni di pulizia e sanificazione, e poi riammetti in loco, non sarà più applicabile in questa fase.

L’avvio delle nuove attività di scavo rende infatti impossibile il ritorno nell’area interessata, sollevando complesse problematiche umanitarie e logistiche.
Il Prefetto, Giuseppe Petronzi, ha annunciato la convocazione di un Comitato di Ordine e Sicurezza Pubblica, un organismo cruciale per la gestione di emergenze e situazioni di particolare sensibilità.
La riunione vedrà la partecipazione del Sindaco, dei rappresentanti della Prefettura, dei responsabili della ditta appositamente incaricata dell’esecuzione dei lavori e di altri soggetti coinvolti, con l’obiettivo di definire un piano di gestione del trasferimento che tenga conto di tutti gli aspetti coinvolti.
Si prefigge di garantire non solo l’attuazione del programma di lavori, ma anche la tutela della dignità e dei diritti delle persone interessate.

Al momento, si stima che il numero di migranti presenti nell’area si aggiri intorno al centinaio.

Questa cifra, pur non essendo definitiva, evidenzia la complessità del compito che attende le autorità.
La necessità di un intervento coordinato e sensibile si fa sentire, considerando le vulnerabilità e le esigenze specifiche di questa popolazione.
L’iniziativa, al di là della sua impronta operativa, implica una riflessione più ampia sulle politiche di accoglienza e di gestione dei flussi migratori.

La transizione verso il Porto Vecchio rappresenta una sfida che richiede un approccio multidisciplinare, che coinvolga non solo le forze dell’ordine e le istituzioni preposte, ma anche il settore sociale e le organizzazioni umanitarie, al fine di garantire un percorso di integrazione e di supporto duraturo per coloro che si trovano in una condizione di precarietà.

La collaborazione e la trasparenza, come dimostrato dall’incontro con la stampa, si configurano come elementi chiave per affrontare con successo questa fase delicata.

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