Riorientare il sistema alimentare scolastico: un investimento per la salute e il futuro delle nuove generazioniLa crescente prevalenza dell’obesità infantile in Italia rappresenta una sfida urgente che richiede un approccio olistico e strutturale, ben al di là delle semplici misure correttive. Un sistema alimentare scolastico obsoleto, intrinsecamente legato a modelli di consumo dannosi e a una disconnessione dalla realtà agricola del nostro Paese, contribuisce in modo significativo a questa emergenza. È necessario, dunque, una radicale trasformazione, guidata da una visione che ponga la salute dei bambini e ragazzi al centro di ogni decisione.Coldiretti, attraverso il “Manifesto di Udine per l’Educazione Alimentare nelle Scuole”, propone un piano d’azione articolato su cinque pilastri fondamentali, concepiti come tasselli di un mosaico più ampio volto a promuovere una cultura alimentare consapevole e sostenibile.Innanzitutto, è imprescindibile l’eliminazione dei distributori automatici eroganti prodotti ultra-processati, spesso ricchi di zuccheri raffinati, grassi saturi e additivi artificiali, e l’introduzione di menù scolastici basati su alimenti a chilometro zero, privilegiando prodotti stagionali, freschi e di stagione provenienti da filiere locali e certificate. Questo non solo migliorerebbe la qualità nutrizionale dei pasti, ma sostenerebbe anche l’economia agricola locale e ridurrebbe l’impatto ambientale legato al trasporto di merci.Il secondo pilastro è la creazione di una vera e propria strategia nazionale contro l’obesità infantile, un piano organico che coinvolga il Ministero della Salute, il Ministero dell’Agricoltura, le Regioni, le scuole, le famiglie e gli operatori del settore agroalimentare. Tale strategia dovrebbe prevedere linee guida chiare e misurabili, obiettivi specifici e strumenti di monitoraggio per valutarne l’efficacia nel tempo.Un elemento cruciale è il coinvolgimento attivo delle famiglie. L’educazione alimentare non può limitarsi alle sole ore trascorse a scuola; è necessario un patto tra istituzioni, insegnanti, genitori e bambini, volto a promuovere abitudini alimentari sane e consapevoli anche a casa. Questo implica offrire alle famiglie strumenti pratici per la preparazione di pasti equilibrati, promuovere la conoscenza dei valori nutrizionali degli alimenti e sensibilizzare sull’importanza di un’alimentazione diversificata e varia.Parallelamente, è essenziale rafforzare l’educazione alimentare nelle scuole, integrando l’educazione nutrizionale in modo trasversale in tutte le discipline, dalla scienza alla storia, dalla geografia all’arte. L’obiettivo non è semplicemente fornire informazioni sui cibi, ma sviluppare competenze critiche, stimolare la curiosità e incoraggiare la partecipazione attiva degli studenti. Le fattorie didattiche, con la loro capacità di creare un ponte tra città e campagna, rappresentano un’opportunità preziosa per avvicinare i bambini al mondo dell’agricoltura e sensibilizzarli sull’importanza di un rapporto sostenibile con l’ambiente.La visione di Coldiretti va oltre la semplice riduzione dell’obesità infantile. Si tratta di costruire un futuro in cui i giovani italiani possano crescere sani, equilibrati e consapevoli del valore del cibo, della sua origine e del suo impatto sul pianeta. Un futuro in cui l’agricoltura italiana, custode di un patrimonio culturale e gastronomico unico, possa prosperare, sostenuta da una domanda responsabile e da una nuova generazione di consumatori attenti e informati. L’investimento nell’educazione alimentare è, in definitiva, un investimento nel futuro del nostro Paese.
Riorientare la mensa scolastica: salute e futuro dei bambini
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