venerdì 5 Settembre 2025
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Ritorno dalla missione Unifil: un grazie e un impegno per il futuro.

Il ritorno di questi uomini e donne, reduci da un’esperienza intensa e complessa in un Libano profondamente segnato, evoca in noi un sentimento di profonda gratitudine e riflessione.

Non si tratta semplicemente di accogliere indietro una unità militare, la Brigata di cavalleria ‘Pozzuolo del Friuli’, dal teatro operativo Unifil, ma di onorare il significato più ampio del servizio che hanno compiuto.
Le missioni internazionali, specialmente in contesti fragili come quello libanese, non si misurano con statistiche di forza o dimostrazioni di potenza.

Il contributo dell’Italia, e in particolare delle sue Forze Armate, si distingue per una filosofia che trascende il paradigma puramente militare.

È un approccio improntato all’umanità, volto a costruire ponti, a promuovere la resilienza e a stimolare un percorso di autonomia per le nazioni che assistiamo.

Il nostro impegno, in queste missioni, non è quello di sostituirci alle istituzioni locali, ma di fornire gli strumenti, le competenze e il sostegno necessari affinché possano prosperare in modo indipendente.
Trasferire conoscenze, condividere esperienze e rafforzare le capacità locali sono gli elementi chiave di un intervento che ambisce a lasciare un’eredità duratura.

L’operazione Unifil, e in particolare questa stagione, ha posto sfide significative, richiedendo adattamento, professionalità e un costante equilibrio tra la tutela della sicurezza e la promozione della fiducia reciproca.
La dedizione, il coraggio e la capacità di operare in un ambiente complesso e spesso imprevedibile hanno permesso di raggiungere obiettivi importanti, contribuendo alla stabilità e alla sicurezza della regione.
È nostro dovere proteggere il bene più prezioso: l’incolumità di coloro che si dedicano a questo servizio.
Ogni singolo membro di questa Brigata incarna i valori dell’Esercito italiano: onore, lealtà, coraggio e professionalità.

Alle loro famiglie, che hanno condiviso le preoccupazioni e l’attesa, va il nostro più sentito ringraziamento.
Questo ritorno non segna una conclusione, ma un punto di partenza per riflettere su come continuare a migliorare il nostro contributo alla comunità internazionale, mantenendo fede al nostro impegno per la pace e la sicurezza, con umanità e rispetto.
Il vostro sacrificio, la vostra competenza e la vostra determinazione sono fonte di orgoglio per l’Italia e per tutti noi.

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