Nel cuore delle Alpi Giulie, un’operazione di salvataggio complessa e delicata ha visto impegnato il Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia. Una cordata composta da un uomo e una donna, durante la discesa in corda doppia sulla Cima Piccola della Scala, nel Gruppo di Riobianco, si è trovata in una situazione di grave difficoltà a causa di un blocco delle corde, un evento potenzialmente letale in un ambiente montano ripido e impervio. Il segnale di soccorso, lanciato nella serata precedente, ha innescato un’immediata mobilitazione delle squadre di intervento, che hanno valutato attentamente le condizioni meteorologiche, la conformazione del terreno e la posizione precisa della cordata in difficoltà. La Cima Piccola della Scala, con le sue pareti rocciose e l’esposizione a venti impetuosi, rappresenta una sfida anche per gli alpinisti più esperti, e l’impossibilità di proseguire la discesa in sicurezza richiedeva un intervento mirato e preciso.L’équipe di soccorritori, altamente specializzata e dotata di attrezzature all’avanguardia, è stata calata in parete intorno all’una e quaranta del mattino, affrontando un percorso tecnico e impegnativo per raggiungere la cordata. La valutazione in loco ha confermato la gravità della situazione: le corde bloccate impedivano qualsiasi tentativo di calata autonoma, esponendo i due alpinisti al rischio di caduta o di prolungata esposizione alle rigide temperature notturne.Con estrema cautela e professionalità, i soccorritori hanno proceduto alla stabilizzazione della cordata in difficoltà e all’avvio delle operazioni di calata, utilizzando tecniche avanzate di gestione delle corde e di ancoraggio alla roccia. La discesa, durata circa un’ora, ha richiesto la massima concentrazione e coordinazione di tutti i membri della squadra, che hanno operato in condizioni di scarsa illuminazione e in un ambiente potenzialmente instabile.Una volta raggiunta la base della parete, i soccorritori hanno optato per una discesa a piedi lungo il sentiero, rinunciando al tradizionale riposo al Bivacco Gorizia per accelerare i tempi e garantire il rapido rientro dei due alpinisti. L’arrivo al campo base, intorno alle quattro del mattino, ha segnato la conclusione della fase più critica dell’intervento.L’accompagnamento dei due alpinisti a Malga Grantagar, dove era stata allestita un’area di accoglienza e assistenza, ha permesso loro di recuperare le forze e ricevere le prime cure. La conclusione dell’intervento, alle cinque del mattino, ha rappresentato un momento di sollievo e soddisfazione per tutti i soccorritori, che hanno dimostrato ancora una volta la loro capacità di rispondere con prontezza ed efficacia in situazioni di emergenza in montagna. L’episodio sottolinea l’importanza di una pianificazione accurata, di una preparazione tecnica impeccabile e di un costante aggiornamento delle competenze per affrontare le sfide che la montagna presenta.
Salvataggio in Alpi Giulie: Alpinisti bloccati, intervento delicato
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