Il ricordo di Nazario Sauro, figura emblematica del sacrificio e dell’identità italiana, si è rinnovato ieri a Trieste, a distanza di 109 anni dalla sua prematura scomparsa.
La commemorazione, articolata in diverse tappe, ha coinvolto la comunità triestina, esponenti istituzionali, associazioni patriottiche e rappresentanti del mondo dell’esodo giuliano-dalmata, in una riflessione profonda sul significato dell’eredità sauriana.
La giornata ha preso avvio con una suggestiva deposizione di fiori al cippo del Parco della Rimembranza a San Giusto, un gesto solenne che ha visto la partecipazione dei natanti del Circolo Marina Mercantile Nazario Sauro e del Circolo Canottieri Saturnia, un tributo marittimo che richiama il destino tragico dell’eroe, legato alle acque dell’Adriatico.
Nel pomeriggio, una cerimonia ufficiale in piazzale Marinai d’Italia ha visto la deposizione di una corona al monumento che lo raffigura, segnando un momento di raccoglimento e di profonda commozione.
Le celebrazioni, promosse dal Comitato per le Onoranze a Sauro e dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, con il sostegno del Comune di Trieste e di altre istituzioni, hanno offerto l’opportunità di ripercorrere la storia di un uomo che, pur nella giovane età, seppe incarnare i valori di coraggio, lealtà e amore per la patria.
Particolarmente toccante è stata la lettura del suo testamento spirituale, un documento intimo che rivela la profondità del suo spirito e la sua visione del mondo, unitamente alla lettura della motivazione che gli valse la Medaglia d’Oro al Valore Militare.
L’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro, ha acceso un faro di speranza, proponendo un progetto ambizioso: il ritorno della statua di Nazario Sauro a Capodistria, la sua città natale.
Questa iniziativa, resa possibile dai positivi rapporti con la Slovenia, simboleggia un atto di riconciliazione e di riscatto storico, auspicando un futuro di collaborazione e di pace tra i popoli dell’Adriatico orientale.
Scoccimarro ha sottolineato come ridurre la figura di Sauro al solo eroismo militare sia un’operazione impoverente, dimenticando la sua umanità e i suoi legami affettivi.
Sauro fu un patriota, sì, ma anche un figlio attento, un fratello generoso e un padre amorevole, un uomo completo che seppe coniugare l’impegno civile con i valori familiari.
La presenza di rappresentanti istituzionali, come i sindaci di Trieste, Gorizia e l’ex assessore Fvg Cultura, Gianni Torrenti, ha conferito alla commemorazione un significato politico e sociale di ampio respiro.
Torrenti, in particolare, ha enfatizzato come il messaggio di Nazario Sauro trascenda i confini di un nazionalismo restrittivo, proiettandosi verso l’affermazione della libertà e della pace tra i popoli, fondate sul rispetto reciproco e sulla comprensione delle diversità culturali.
Il suo esempio, lungi dall’essere un invito alla chiusura, rappresenta un appello universale alla riconciliazione e alla costruzione di un futuro condiviso, in cui i valori dell’umanità prevalgano sulle divisioni e sui conflitti.
L’eredità di Nazario Sauro, dunque, continua a illuminare il cammino verso un mondo più giusto e pacifico.