mercoledì 15 Ottobre 2025
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Scontri a Udine: Sanità al Limite Durante Italia-Israele

La serata di scontri a Udine, culminata parallelamente alla partita Italia-Israele, ha messo a dura prova la resilienza del sistema sanitario regionale, mobilitando un’imponente rete di soccorso coordinata dalla centrale operativa Sores Fvg, sotto la direzione strategica di Giulio Trillò.

L’evento, rapidamente inquadrato come “complesso” a causa dell’escalation della violenza, ha richiesto un intervento immediato e massiccio per garantire la sicurezza e l’assistenza a coloro che sono rimasti feriti durante i disordini.

La risposta operativa ha visto il dispiegamento di un’unità di soccorso di eccezionali dimensioni: settanta professionisti sanitari, tra medici, infermieri e soccorritori, supportati da cinque ambulanze e dalla collaborazione essenziale della Croce Rossa di Udine.

Oltre all’incremento del personale e dei mezzi ordinariamente disponibili, sono state predisposte due ulteriori ambulanze, pronte a intervenire in situazioni di emergenza.
La decisione di classificare l’evento come “complesso” ha comportato un ricalibro prioritario delle risorse, sospendendo temporaneamente l’accoglienza e il trattamento di pazienti con codice bianco e verde per garantire la massima disponibilità di ambulanze per l’emergenza in corso.
La centralità del Sores Fvg è stata cruciale nel coordinamento dell’intera operazione, con un potenziamento del personale in centrale, operatori aggiuntivi dislocati in stadio e in sala operativa presso la Questura, e la presenza capillare del direttore Trillò sul territorio, pronta a rispondere a ogni necessità.
L’azienda Asufc, in stretta collaborazione con il Sores, aveva preventivamente implementato un protocollo specifico per gestire un potenziale afflusso massiccio di feriti, dimostrando un approccio proattivo volto a minimizzare l’impatto degli eventi sulla sanità pubblica.
L’efficace gestione dell’emergenza è stata resa possibile anche dalla stretta sinergia tra il Sores, la direzione medica dell’ospedale e i direttori dei rispettivi dipartimenti di emergenza e pronto soccorso, i quali erano presenti in ospedale per supervisionare l’accoglienza e il trattamento dei feriti.
Il reporter del Local Team ha riportato traumi di particolare gravità, mentre gli altri feriti, decine tra giornalisti e forze dell’ordine, hanno ricevuto cure per ferite lacero-contuse causate da sassate e detonazioni di ordigni esplosivi improvvisati, ricevendo dimissioni con prognosi di breve durata.

L’episodio evidenzia la necessità di protocolli di gestione sempre più flessibili e preparati per rispondere a situazioni di emergenza complesse, dove la rapidità di intervento e l’efficienza della risposta sanitaria sono fattori determinanti per la salvaguardia della salute pubblica.

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