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venerdì 7 Novembre 2025

Scontri Triestina-Brescia: Tre Arresti e Indagine in Corso

L’eco degli scontri che hanno preceduto il match Triestina-Brescia, valido per il campionato di Serie C, risuona ora in una serie di arresti domiciliari.
Le forze dell’ordine, in un’operazione congiunta tra la Digos di Trieste e quella di Brescia, hanno deferito in flagranza differita tre individui, identificati come attivi membri delle frange più estreme delle rispettive tifoserie.
Due dei tre, residenti a Brescia e di 27 e 47 anni, si sono rivelati figure di riferimento all’interno del tifo organizzato locale, mentre il terzo, un quarantanovenne domiciliato a Trieste, ha mostrato un coinvolgimento significativo nelle dinamiche conflittuali della curva triestina.

L’arresto fa seguito a un’indagine complessa e meticolosa, che ha impiegato tecniche investigative avanzate e si è basata anche sull’analisi forense di materiale video.
Quest’ultimo, elemento cruciale per ricostruire la sequenza degli eventi e attribuire ruoli specifici, si configura come prova documentale di notevole importanza nel contesto di un fenomeno sempre più difficile da contrastare.
Le dinamiche che hanno portato agli scontri, avvenuti nella zona di via San Pantaleone, testimoniano una premeditazione ben orchestrata.
Un convoglio di veicoli, minivan e auto private, trasportava un gruppo di circa cinquanta ultras bresciani, in viaggio verso lo stadio.

La scelta del percorso, che ha portato il gruppo a incrociare una location abituale di ritrovo dei tifosi triestini, suggerisce una volontà deliberata di provocazione e confronto.

L’escalation del conflitto è stata rapida e violenta.

I supporters bresciani, in parte travisati per celare la propria identità, si sono presentati armati di oggetti contundenti, tra cui aste da bandiera e cinture, pronti a un confronto fisico.

L’intervento delle forze dell’ordine ha interrotto la breve ma intensa fase di scontri, durante la quale un operatore della Digos triestina ha riportato lesioni che richiedono un periodo di guarigione stimato in dieci giorni.

L’operazione di arresto rappresenta solo una fase di un’indagine più ampia, volta a identificare tutti i responsabili degli atti violenti.

Gli investigatori stanno proseguendo nell’analisi del materiale video acquisito, alla ricerca di ulteriori elementi utili a ricostruire la dinamica degli eventi e a individuare eventuali complici o organizzatori.
La gravità degli episodi, che hanno leso la sicurezza pubblica e inferto lesioni a un operatore di polizia, sottolinea la necessità di un approccio rigoroso e coordinato per contrastare il fenomeno della violenza negli stadi e le dinamiche criminali che lo alimentano, che vanno ben oltre la semplice rivalità calcistica e si intrecciano con logiche di appartenenza e affermazione all’interno di contesti sociali marginali.
Il fenomeno del “tifo estremo”, infatti, spesso si configura come un’espressione di disagio sociale e di ricerca di identità, che può sfociare in comportamenti illegali e pericolosi.

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