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martedì 28 Ottobre 2025

Sequestrati beni a società palermitana: indagine nel FVG

Un’operazione di ampio respiro, orchestrata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trieste, ha portato a un significativo sequestro di beni a carico di una società palermitana, profondamente radicata nel tessuto industriale del Friuli Venezia Giulia attraverso una fitta rete di subappalti per Fincantieri.
Il provvedimento, frutto di un’indagine complessa e articolata sotto la supervisione della Procura della Repubblica di Palermo, ha portato al blocco di circa 500.000 euro, frutto di presunti reati fallimentari e tributari che hanno lasciato un vuoto patrimoniale di otto milioni di euro.
L’azienda, inserita in un gruppo societario con un fatturato complessivo che supera i sei milioni di euro, si trovava in stato di liquidazione giudiziale a causa dell’insolvenza nei confronti dei suoi creditori.

L’indagine ha rivelato un quadro preoccupante: il socio unico e amministratore, secondo l’accusa, avrebbe orchestrato una serie sistematica di manovre finanziarie finalizzate a sottrarre risorse aziendali a beneficio personale, danneggiando i creditori, tra cui figure particolarmente vulnerabili come i dipendenti trasferiti da altre regioni e l’erario.
L’operazione finanziaria non si limita al mero sequestro di liquidità.
Il Gip di Palermo ha autorizzato il blocco di asset significativi che rivelano uno stile di vita incongruo rispetto alla presunta situazione finanziaria dell’azienda.

I militari del Corpo delle Guardie di Finanza di Trieste, eseguendo il provvedimento, hanno individuato e sequestrato una lussuosa villa con piscina a Carini, un indicatore tangibile di un benessere economico apparentemente in contrasto con il dissesto aziendale.

A questo si aggiungono il sequestro di due orologi Rolex, simboli di ostentazione, e un lingotto d’oro, un bene rifugio che suggerisce una pianificazione deliberata per eludere i controlli e proteggere il patrimonio in caso di difficoltà.
Questa vicenda solleva interrogativi cruciali sulla gestione finanziaria delle aziende operanti in subappalto nel settore cantieristico, un comparto industriale di grande importanza strategica per l’Italia.

Le indagini proseguono per accertare la piena ricostruzione delle dinamiche che hanno portato al dissesto aziendale e per quantificare l’entità dei danni causati ai creditori, con particolare attenzione alla tutela dei diritti dei lavoratori, spesso i primi a subire le conseguenze di pratiche gestionali scorrette.
L’operazione rappresenta un monito per tutti gli operatori del settore, evidenziando l’importanza di una governance aziendale trasparente e di una rigorosa osservanza delle normative fiscali e fallimentari.

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