Serbia e Italia: Targa a Trieste, un legame storico e culturale

La recente cerimonia di scopertura di una targa commemorativa a Trieste, officiata dalla First Lady serba Tamara Vucic, non rappresenta solo un tributo a Dositej Obradović, figura cardine del Rinascimento serbo, ma simboleggia un legame storico e culturale profondo tra Serbia e Italia, un’amicizia radicata nel rispetto reciproco e nel progetto di un futuro condiviso.
La scelta di Trieste come luogo di questa celebrazione non è casuale, ma riflette l’importanza cruciale che la città ha rivestito per la comunità serba nel corso dei secoli, fungendo da rifugio, culla di speranze e da ponte verso nuove opportunità.

Trieste, crocevia di popoli e culture, si rivela un nodo essenziale nel tessuto spirituale e identitario serbo.
La presenza serba nella città è antica e stratificata, testimonianza di migrazioni, scambi e influenze reciproche che hanno contribuito a plasmare la cultura e la società locale.

Dositej Obradović, intellettuale illuminato e pioniere dell’istruzione moderna in Serbia, rappresenta un simbolo di questo legame.
Il suo soggiorno triestino, tra il 1802 e il 1806, fu un periodo di intenso fermento intellettuale e di scambio culturale che lo vide interagire con figure chiave dell’epoca e contribuire significativamente alla diffusione del pensiero illuminista in Serbia.

La fondazione dell’Università di Belgrado, nel 1808, allora Scuola Superiore, segnò una svolta cruciale nella storia dell’istruzione serba e testimonia l’impegno di Obradović verso il progresso sociale e culturale del suo popolo.

La targa, collocata in Piazza Ponterosso 5, su un edificio che porta il nome della famiglia Teodorović, evoca un’eredità di generosità e impegno civile.
I fratelli Teodorović, originari di Trebinje, in Erzegovina, incarnano lo spirito filantropico che ha sostenuto la comunità serba nel suo percorso di emancipazione.
La loro attività, in particolare quella di Drago Teodorović, si è tradotta in un sostegno economico e morale alle insurrezioni contro l’Impero Ottomano, momenti cruciali nella lotta per l’indipendenza serba.

Il loro ruolo di presidenti della Comunità Illirica e il loro mecenatismo nei confronti di intellettuali come Obradović testimoniano un profondo senso di responsabilità verso il futuro della nazione serba.

La cerimonia, a cui hanno partecipato l’Ambasciatrice della Serbia in Italia, il parroco della Chiesa di San Spiridione e rappresentanti della comunità serba, sottolinea l’importanza di preservare e celebrare la memoria di questi eventi e di queste figure che hanno contribuito a forgiare l’identità serba e a rafforzare i legami con l’Italia.

La targa non è solo un monumento al passato, ma anche un simbolo di speranza e un invito a coltivare un futuro di cooperazione e amicizia tra i due paesi.
Essa riflette un impegno continuo a riconoscere e valorizzare il patrimonio culturale condiviso, testimonianza di un legame che trascende i confini geografici e si fonda sui valori di solidarietà, rispetto e mutuo arricchimento.

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