mercoledì 8 Ottobre 2025
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Sindaco assente all’Italia-Israele: De Toni sceglie la preghiera per la pace.

Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, ha ufficializzato la sua assenza dalla cornice dello Stadio Friuli per la cruciale partita di qualificazione ai Mondiali tra Italia e Israele, fissata per lunedì 14 ottobre.
Una decisione che, lungi dall’essere una mera rinuncia a un evento sportivo di rilievo nazionale, riflette una scelta etica e una priorità rivolta alla riflessione e alla preghiera per la pace in un momento storico segnato da crescenti tensioni globali.

L’assenza del sindaco, comunicata formalmente sia alla Federazione Italiana Giuoco Calcio che ai vertici dell’amministrazione locale, sottolinea una volontà di dedicarsi a un impegno di diversa natura, dimostrando una sensibilità verso valori che trascendono l’ambito puramente agonistico.
Invece di assistere all’evento sportivo, De Toni presenzierà alla veglia serale di preghiera per la pace, un momento di raccoglimento spirituale promosso dall’Arcivescovo di Udine, monsignor Riccardo Lamba.
L’iniziativa, in programma dalle 18 alle 20, offrirà alla comunità udinese l’opportunità di esprimere il proprio desiderio di un mondo più giusto e pacifico, in contrasto con gli scenari di conflitto che affliggono diverse aree del pianeta.
Questa scelta simbolica del sindaco può essere interpretata come un invito a riflettere sul ruolo dello sport nella società contemporanea, e sulla sua capacità di unire le persone al di là di confini geografici e culturali.

Allo stesso tempo, evidenzia l’importanza di non trascurare i valori di pace, dialogo e solidarietà, soprattutto in un contesto internazionale complesso e spesso segnato da violenza e disuguaglianze.

L’amministrazione comunale, con questo gesto, intende promuovere una visione più ampia e inclusiva del ruolo della città, che vada al di là della mera ospitalità di eventi sportivi, per abbracciare una dimensione di impegno civile e spirituale.
La veglia di preghiera, in questo senso, rappresenta un’occasione per la comunità udinese di manifestare la propria vicinanza a chi soffre e di rinnovare l’impegno per la costruzione di un futuro di pace e prosperità per tutti.
La scelta del sindaco, quindi, non è un’assenza, ma una presenza diversa, un segnale forte e un messaggio di speranza in un momento che lo richiede con urgenza.

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