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venerdì 24 Ottobre 2025

Superbonus, Finanze Udine: Sequestrati un Milione di Euro

Un’operazione di portata significativa ha visto i militari del Corpo delle Guardia di Finanza di Udine intervenire con un sequestro preventivo di un milione di euro, innescata da un’indagine complessa coordinata dalla Procura locale.

Al centro della vicenda, una società edile con sede a Udine, sospettata di aver orchestrato un sistema fraudolento per ottenere indebiti benefici a seguito di interventi edilizi finanziati tramite il Superbonus 110%.
Le accuse contestate ai responsabili, che includono falsità ideologica commessa in atto pubblico, truffa aggravata ai danni dello Stato e la creazione e utilizzo di fatture e documenti relativi a operazioni inesistenti, rivelano un quadro di elusione fiscale di notevole complessità.
L’indagine ha portato alla luce come la società, presumibilmente, abbia manipolato i processi di approvazione e cessione del credito, presentando all’Enea asseverazioni tecniche alterate e comunicando successivamente all’Agenzia delle Entrate dati inaccurati per la cessione dei crediti d’imposta.

Questo sequestro preventivo rappresenta una seconda fase di un’indagine più ampia, che in precedenza aveva già portato alla confisca per equivalente di beni per un valore complessivo superiore ai 570.000 euro, prelevati dai conti correnti della società e di tre indagati.

Inoltre, erano state già bloccate quote di crediti d’imposta ancora in possesso della società e cessionari per un valore di oltre un milione di euro, in una misura cautelare volta a impedire la dissipazione di risorse illecitamente acquisite.

L’operazione getta luce su una problematica più ampia, quella dell’utilizzo improprio del Superbonus 110%, un incentivo pensato per stimolare la riqualificazione energetica degli edifici e la crescita del settore edile.

Il caso udinese, con l’individuazione di una struttura organizzata dedita alla produzione di false documentazioni e all’appropriazione indebita di risorse pubbliche, sottolinea la necessità di rafforzare i controlli e i meccanismi di verifica per garantire la trasparenza e l’efficacia di tali agevolazioni fiscali, prevenendo così fenomeni di abuso e frode che compromettono l’integrità del sistema finanziario e danneggiano la collettività.
La vicenda pone interrogativi cruciali sulla responsabilità di tutti gli attori coinvolti, dai professionisti che redigono le asseverazioni tecniche alle società di costruzione, fino ai cessionari del credito, esaminando a fondo le dinamiche che hanno reso possibile un simile schema fraudolento.

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